In mostra la storia dell'Arma dei Carabinieri


Ogni luogo del territorio italiano ha visto e vede tuttora la presenza viva dell’Arma dei Carabinieri, la cui opera si è fatta conoscere, apprezzare, stimare ovunque in Italia e all'estero. Nel corso dei quasi 200 anni della loro storia i Carabinieri hanno segnato il corso degli eventi al fianco dei cittadini, assistendoli, difendendoli, divenendo in questo modo parte integrante della nostra quotidianità.
Per celebrare l'operato dell'Arma e ricordare i momenti più significativi dalla sua istituzione ad oggi, l'Associazione Veicoli Storici Militari Emilia Romagna con patrocinii istituzionali di rilievo, ha progettato la mostra Nei secoli fedele allestita negli spazi della Sala Miceti di Imola (Bo) dall'1 novembre 2008 all'11 gennaio 2009.
Orario: dal giovedì alla domenica 10-12.30 e 15.30-18.30


Gli organizzatori della mostra Nei secoli fedele comunicano che al pubblico che parteciperà alla conferenza di sabato 10 gennaio, ore 17, dedicata a "I Carabinieri nell'ambito delle missioni di Pace" verrà fatto omaggio del pregevole catalogo della mostra e del calendario ad essa dedicato.

lunedì 29 dicembre 2008

Una nuova sezione dedicata ai Carabinieri nella Resistenza

Ultima sorpresa degli organizzatori della mostra Nei secoli fedele allestita alla Sala Miceti di Imola, che dopo l’exploit della copia dell’aereo di Francesco Baracca propongono una nuova sezione dell’esposizione dedicata ai Carabinieri nella Resistenza.
Dall’8 settembre del ’43 all’aprile del 1945, infatti, l’Arma dei Carabinieri visse uno dei periodi più difficili ma al contempo più eroici della sua storia. Benchè fosse duramente provata dal secondo conflitto mondiale, trovò la forza e la coesione morale per organizzarsi tempestivamente e per partecipare alla Resistenza e alla Guerra di Liberazione. Attivò tutte le proprie strutture impiegando nuclei e formazioni clandestine, in alcuni casi anche ingenti, nel contrasto delle forze nazi-fasciste con un bilancio di perdite emblematico: caduti 2735, feriti 6521.
La sezione della mostra ne ripercorre le vicende salienti, dalla difesa di Roma nelle ore successive all’8 settembre 1943, al Fronte Clandestino di Resistenza dei Carabinieri, fino all’eroismo di Salvo d’Acquisto e di altri suoi commilitoni meno noti.
La nuova sezione della mostra sarà visitabile fino all’11 gennaio.
Nel frattempo ci si prepara per la Befana: il 6 gennaio alle ore 15 in Piazza Medaglie d’Oro (Porta Appia) arriverà infatti la Befana dei Carabinieri con un giro di giostra e tanti doni per i bambini.
Infine ricordiamo il calendario di apertura della mostra durante le feste: venerdì 2 gennaio, sabato 3 gennaio, domenica 4 gennaio, martedì 6 gennaio apertura ore 10-12.30 e 15.30-18.30.
Da giovedì 8 gennaio a domenica 11 gennaio ore 10-12.30 e 15.30-18.30. Chiusa giovedì 1 gennaio, lunedì 5 e mercoledì 7.

lunedì 22 dicembre 2008

Annullata la conferenza del 28 dicembre

Si informa che la conferenza prevista per domenica 28 dicembre è stata annullata per motivi tecnici.
Gli organizzatori della mostra Nei secoli fedele colgono l’occasione per porgervi i più sentiti auguri di Buone Feste.

Storia dei carabinieri: la III Guerra d'Indipendenza

Il 24 giugno 1864, per la prima volta, in una relazione ufficiale che la Commissione Affari Interni della Camera inviò al Governo, fu usato il termine “Benemerita” per indicare l’Arma dei Carabinieri; il titolo, che entrerà nell’uso comune soprattutto grazie alla riconoscenza popolare, accompagnerà l’Istituzione per tutta la sua vita.
Ma nel 1866 è ancora guerra con l’Austria, favorita dalla grave crisi di quest’ultima con la Prussia: al neocostituito Regno sembrò l’occasione per risolvere il problema della frontiera nord–orientale. Il 17 giugno iniziarono le ostilità degli alleati Italiani e Prussiani contro l’Austria: le forze nazionali, benché consistenti, risentivano dei problemi dovuti alla recente unificazione nonché di carenze di comando. Dopo cocenti insuccessi, quali Custoza e Lissa, e qualche vittoria, quali Bezzecca e Primolano, il 26 luglio tacquero le armi ed il Veneto venne acquisito al Regno.
L’Arma concorse alle operazioni con 1.000 uomini, che si distinsero nei combattimenti di Santa Croce, Villafranca, Borgoforte e, soprattutto, al fianco dei volontari del generale Garibaldi a Monte Suello e Condino, talché l’Eroe dei due Mondi li apprezzò formalmente con una lettera autografa.
E Garibaldi ed i Carabinieri si incontrarono ancora. Dopo l’acquisizione del Veneto, l’attenzione del Generale (e di tutto il Regno d’Italia) si concentrava su Roma: come suo solito, l’Eroe tendeva a raggiungere l’obiettivo in maniera diretta, con ciò creando problema diplomatici internazionali ed in particolare con la Francia. Nel settembre 1867, il Generale Garibaldi giunse a Sinalunga (SI), da dove, in poche ore, avrebbe potuto raggiungere lo Stato Pontificio, mettendo il Governo nella necessità di un pronto intervento: il delicato incarico fu affidato al Tenente Pizzuti che la notte del 24 penetrò nella sua abitazione, convincendolo a seguirlo. Condotto a Caprera, il Generale riusciva però ad allontanarsi ed il 20 ottobre successivo avviava una nuova operazione - fatta fallire dai Francesi - per raggiungere Roma.
Il Governò emanò un altro ordine di catturare Garibaldi, proprio per evitare una crisi internazionale; il terzo arresto fu eseguito dal Colonnello Camosso a Figline Valdarno, il 5 novembre 1867, con rischio di spargimento di sangue, in quanto il Generale viaggiava su un treno di volontari garibaldini: ancora una volta i Carabinieri avevano fatto il proprio dovere, anche a costo dell’incolumità e dell’impopolarità.

venerdì 19 dicembre 2008

Tanti appuntamenti nel fine settimana

Fine settimana ricco di appuntamenti quello alle porte: sono infatti quattro le iniziative che avranno luogo sabato 20 e domenica 21 dicembre nell’ambito della mostra Nei secoli fedele allestita alla Sala Miceti di Imola.
Si comincia sabato 20 dicembre dalle ore 14 con l’annullo postale, che avrà luogo nei locali della mostra a cura del Circolo Filatelico imolese. Lo stesso pomeriggio, alle ore 17 inizierà la tavola rotonda dedicata al grande illustratore militare imolese Quinto Cenni, alla quale interverranno il Colonnello Zarcone, Ufficio Storico Stato Maggiore Esercito, e il Generale Angelo Renato Boggia. A Quinto Cenni è dedicata una sezione della mostra Nei secoli fedele, in cui è raccolto materiale molto interessante relativo alle opere dell’illustratore, messo a disposizione, oltre che da privati cittadini, anche dalle biblioteche di Imola e Forlì, le cui direttrici Dott.ssa Baruzzi e Dott.ssa Emiliani sono state invitate a partecipare alla tavola rotonda.
La conferenza di domenica 21 dicembre (sempre alle ore 17), invece, sarà dedicata alle applicazioni tecniche impiegate dall’Arma: il M.A.s.UPS Rotante Salvatore e il M.A.s.UPS Pizzano Roberto parleranno in particolare dei sistemi tecnologici di telecomunicazioni con sistemi PR,trasmissione dati, radio e dell’uso delle tecnologie del Carabiniere di Quartiere al servizio del cittadino.
Infine nelle giornate di sabato e domenica, negli orari di apertura della mostra sarà possibile vedere ed acquistare il Calendario storico 2009 dell’Arma dei Carabinieri che quest’anno è dedicato alle regioni italiane, con particolare attenzione alla nostra città in considerazione anche della mostra Nei secoli fedele che sta riscuotendo grande successo ed aprrezzamento. Basti sottolineare che delle 5 illustrazioni dedicate all’Emilia Romagna, due ritraggono Imola: si tratta di una riproduzione della Rocca del 1875 di fronte alla quale sostano due Carabinieri con un carro (il loro mezzo di trasporto di allora), mentre una seconda illustrazione ritrae la Rocca di oggi con due Carabinieri motociclisti.

Storia dei carabinieri: l'annessione degli stati preunitari

Si iniziò con la Lombardia, ceduta al Piemonte alla fine della guerra: a Milano venne inviato il Colonnello Trofimo Arnulfi che riuscirà ad incorporare, tramite selezione, la parte migliore della gendarmeria, consolidando il controllo sulla Regione.
Più complessa fu la situazione negli altri Stati dell’Italia Centro-Settentrionale (Granducato di Toscana, Ducati di Parma e Modena, legazioni pontificie ….. ), ove governi provvisori dichiararono decaduti i Sovrani e dove il Regno Sabaudo non poteva formalmente intervenire per non causare incidenti internazionali. In questo complicato e frenetico mosaico, i Carabinieri dovettero agire per riconvertire le gendarmerie locali in unità del Corpo, ancor prima che quegli Stati venissero ufficialmente annessi. Il ruolo dei CC.RR. non fu spettacolare, ma di estrema importanza per organizzare il nuovo potere Sabaudo; nei mesi in cui la sorte degli Stati italiani centrali non era affatto decisa, pochi ufficiali dei Carabinieri fissarono con discrezione ed energia gli avamposti del futuro Regno d’Italia.
La loro esperienza fu preziosa anche per affrontare un’impresa ancor più impegnativa: la conquista del Regno dei Borboni. La notte tra il 5 ed il 6 maggio 1860 cominciò avventurosamente l’impresa dei Mille; l’epica conquista comportò una successiva azione - meno esaltante ma altrettanto importante - per sottoporre quei territori al controllo sabaudo: il 14 luglio 1860 viene costituito il Corpo dei Carabinieri di Sicilia, in una situazione ancora ambigua, talché il primo Comandante, il Maggiore Massiera, e gli specialisti che lo seguirono, presentarono le dimissioni temporanee dal Corpo, per non creare problemi politici.
Analogamente, il 23 ottobre 1860, poco prima dello storico incontro di Teano – giunse a Napoli il Colonnello Arnulfi che provvide ad articolare il Corpo dei Carabinieri in Campania, anche attraverso una selezione particolarmente severa dei componenti della gendarmeria borbonica.
All’inizio del 1861, l’Arma presentava un organico di 500 Ufficiali e 20.000 sottufficiali e truppa. Il 18 febbraio 1861 vide la prima convocazione del Parlamento Italiano ed il 17 marzo successivo venne proclamato il Regno d’Italia.

giovedì 18 dicembre 2008

Storia dei carabinieri: la II Guerra d'Indipendenza

Le glorie raccolte sui campi di battaglia non facevano però dimenticare ai Carabinieri i loro doveri di protezione dei cittadini dalla criminalità, talché i militari dell’Arma continuarono in silenzio la loro lotta in tutto il Regno, conseguendo importanti successi soprattutto in Sardegna (Capitani Berlinguer e Castelli, Medaglie d’Oro al V.M.), ove un feroce banditismo - favorito da gravi ingiustizie sociali - creava una situazione intollerabile: nel solo 1841 gli omicidi, su una popolazione di 500 mila abitanti, furono 405, mentre i latitanti erano quasi 500 e le loro bande erano in grado di attaccare interi villaggi.
Ma i venti di guerra soffiavano nuovamente: nel 1859, Cavour raccolse i meriti della partecipazione alla Campagna di Crimea, stipulando un’alleanza difensiva con i Francesi di Napoleone III, che intervennero in aiuto del Regno di Sardegna quando gli Austriaci decisero di aggredirlo.
Traendo insegnamento dalle sconfitte del 1848-1849, dovute alla scarsa conoscenza del nemico ed a gravi carenze dei collegamenti, lo Stato Maggiore Piemontese decise di liberare i Carabinieri dai compiti di guida e scorta, per concentrarne l’impiego nei delicati servizi di informazione e polizia militare: nei punti strategici del fronte furono dislocati Ufficiali responsabili della raccolta di informazioni, mentre i più capaci sottufficiali e carabinieri operavano in borghese.
A loro era affidata una missione importante quanto pericolosa: lasciarsi superare dalle colonne austriache e continuare trasmettere rapporti; in caso di cattura, sarebbero stati fucilati senza complimenti come spie.
Il flusso delle informazioni favorirà le belle vittorie franco-piemontesi (Montebello, Magenta, Solferino, S.Martino), interrotte dall’armistizio di Villafranca (luglio 1859) che, se da una parte lasciò solo il Piemonte, dall’altra gli consentirà, praticamente senza violenza, l’annessione degli Stati dell’Italia centrale: sarà una complessa operazione di assistenza tecnica ed influenza politica che vedrà impegnati i Carabinieri, appena usciti da una guerra nella quale espressero ancora una volta il loro valore (20 Medaglie d’Argento e 25 di Bronzo al Valor Militare).

martedì 16 dicembre 2008

Una tavola rotonda dedicata all’ illustratore imolese Quinto Cenni.


Sarà la riproduzione in scala 1 a 1 dell’aereo con cui i grandi piloti Francesco Baracca ed Ernesto Cabruna si cimentarono nei cieli della Grande Guerra, ad accogliere i partecipanti alla tavola rotonda dedicata al grande illustratore militare imolese Quinto Cenni, che si svolgerà sabato 20 dicembre dalle ore 17 alla Sala Miceti e alla quale interverranno il Colonnello Zarcone, Ufficio Storico Stato Maggiore Esercito, e il Generale Angelo Renato Boggia. A Quinto Cenni è dedicata una sezione della mostra Nei secoli fedele, in cui è raccolto materiale molto interessante relativo alle opere dell’illustratore, messo a disposizione, oltre che da privati cittadini, anche dalle biblioteche di Imola e Forlì, le cui direttrici Dott.ssa Baruzzi e Dott.ssa Emiliani sono state invitate a partecipare alla tavola rotonda. Ma l’appuntamento di sabato 20 dicembre avrà un ulteriore arricchimento con l’annullo postale, che avrà luogo nei locali della mostra a partire dalle ore 14 a cura del Circolo Filatelico imolese.
La prima opera significativa di Quinto Cenni risale al 1862, e si tratta di un saggio eseguito a penna inviato al Comune di Imola perché si rendesse conto delle sue capacità e gli destinasse, come studente orfano, un sussidio. Dopo gli studi che gli fruttarono la medaglia di bronzo dell'Accademia di Brera, nel 1870, Cenni iniziò a collaborare come illustratore con numerose riviste di prestigio tra cui "Epoca", "Emporio pittoresco" (Sonzogno), "La cultura moderna", la "Rivista Illustrata Garbini", "La lettura", "Lo spirito folletto", "Emporium" e, soprattutto, l’"Illustrazione Italiana" (Treves). I temi delle illustrazioni erano principalmente militari, ma illustrò anche vari libri, tra cui: "I Promessi Sposi" di Alessandro Manzoni, "Ettore Fieramosca" e "Niccolò De' Lapi" di Massimo D'Azeglio, "L'assedio di Firenze" di Domenico Guerrazzi.
Le sue capacità artistiche ed il settore specialistico in cui operava, quello degli illustratori che all’epoca in Italia non erano molti, gli permise di raggiungere velocemente un grande successo sia in patria che all’estero: ricevette ad esempio dall'Inghilterra l’incarico di riprodurre i più celebri monumenti italiani, quello di disegnare una medaglia del Genio Reale Britannico e di illustrare le vicende militari di cui fu protagonista il generale Durant. Giuseppe Garibaldi da Caprera scambiava con Cenni una fitta corrispondenza fornendogli notizie su combattimenti e sulla Legione Italiana di Montevideo. Nel 1876 Cenni conobbe il Gen. Genova Thaon di Revel che gli permise una grande conoscenza dell'ambiente militare. Dal 1878 al 1897 l’illustratore imolese pubblicò numerosi importanti volumi e, dal 1887, "L'Illustrazione militare italiana" rivista da lui fondata e finanziata che forniva una completa informazione per quanto riguardava le tradizioni, la storia e la struttura dell'Esercito Italiano.

sabato 13 dicembre 2008

Storia dei carabinieri: la missione in Crimea

L’esito della I guerra d’Indipendenza fu nefasto e lasciò il Regno di Sardegna in uno stato di profonda prostrazione, mentre rimasero vivissime le simpatie per i patrioti che continuarono la loro lotta e le rivolte si moltiplicarono; in tale contesto, assunse il carattere di grande pericolo l’arrivo in Liguria del Generale Giuseppe Garibaldi, reduce dell’eroica e sfortunata impresa romana. Toccherà ai Carabinieri il compito di arrestare l’Eroe dei due Mondi per evitare il degenerare di una situazione già esplosiva: il 5 settembre 1849, a Chiavari, il Capitano Basso riuscì a farsi seguire da Garibaldi, a dire il vero soprattutto grazie alla collaborazione dello stesso Generale che calmerà gli animi degli scalmanati ormai decisi alla rivolta. Non sarà l’ultima volta che i Carabinieri incontreranno Garibaldi e saranno numerose le altre occasioni in cui i militari dell’Arma faranno il proprio dovere anche quando comporterà loro impopolarità e contestazioni.
Nel 1855 il Corpo dei Carabinieri avrà modo di esprimere il proprio valore anche fuori dai confini nazionali, nella guerra tra Russia e Turchia per il possesso del Bosforo; il conflitto era iniziato l’anno precedente con Francia e Inghilterra alleate dell’impero Ottomano. Cavour, con la lungimiranza politica che gli è giustamente riconosciuta, inviò a fianco delle potenze occidentali un Corpo di Spedizione Sardo che il 9 maggio 1855 sbarcò a Balaklava; di questo faceva parte un distaccamento di 70 carabinieri, al comando del capitano Emanuele Trotti, che si distinguerà nell’agosto successivo, durante la battaglia della Cernaia, nella difesa dalle colonne russe di un caposaldo detto “la Rocca dei Piemontesi”.
Per il resto della campagna i Carabinieri svolsero una preziosa e capillare opera di scorta, guida, polizia civile e militare, nonché di soccorso ai colpiti dall’epidemia di colera, che contribuirà ad infoltire il loro invidiabile medagliere: 4 medaglie militari ottomane, 4 francesi, 37 “di Crimea” inglesi, 27 “di Crimea” Sarde.
In Patria la vittoria della Cernaia e nella guerra di Crimea rappresentò un riscatto dall’onta di Custoza e di Novara ed una spinta ad assumere un ruolo più attivo nella politica internazionale.

giovedì 11 dicembre 2008

Si comunica che per sopraggiunti problemi organizzativi è stato annullato l'evento previsto per Domenica 14 dicembre 2008 nell'ambito della mostra Nei secoli fedele. La Giornata dedicata ai Carabinieri nello Sport non avrà quindi luogo.

Alla mostra atterra l’aereo di Baracca e Cabruna

Una riproduzione in scala 1 a 1 dell’aereo con cui i grandi piloti Francesco Baracca ed Ernesto Cabruna si cimentarono nei cieli della Grande Guerra, sarà da sabato 13 dicembre in mostra all’interno della mostra Nei secoli fedele, presso la Sala Miceti, in occasione della conferenza che si terrà quel giorno alle ore 17.00 durante la quale il Ten. Col. Riccardo Genco parlerà de Il servizio aereo dell’Arma dei Carabinieri.
Il Carabiniere Ernesto Cabruna pioniere dell’aviazione italiana fu uno dei più grandi piloti della nostra giovane Aviazione, insignito, vivente, di varie medaglie tra cui una Medaglia d’Oro al Valor Militare per il suo eccezionale eroismo. L’aereo esposto è una riproduzione fedele di un suo aereo con cui il Pilota magnifico asso cacciatore dell’aviazione affrontò in numerosi duelli l’aviazione Austriaca e Tedesca arrecando notevoli danni. Entrato in aviazione nel 1916, già nel dicembre del 1917 gli fu assegnata la prima medaglia d’argento. Il 29 marzo del 1918 trovandosi solo di ricognizione si imbattè in un gruppo di 11 velivoli nemici fra i quali alcuni rossi Fokker della squadriglia di Von Richthofen; capì che si dirigevano verso le nostre linee e si avventò con la sua mitragliatrice contro la formazione mirando a colpire il rosso capo dello stormo, riuscendo ad isolarlo e a scompigliare e disperdere i rimanenti dieci che alla spicciolata fuggirono.
Il 20 giugno del 1918 gli venne conferita la seconda medaglia d’argento con la menzione “audacissimo pilota di caccia con tenace volontà e ardire prodigò l’opera sua instancabile e meravigliosa con zelo ed entusiasmo abbattendo ulteriore caccia nemico”. Infine il 2 novembre del 1918 dopo aver ingaggiato duello contro sei caccia nemici ne abbattè due mettendo in fuga gli altri, questa ennesima azione si valse la medaglia d’Oro al Valore Militare.

mercoledì 10 dicembre 2008

Storia dei carabinieri: la Guerra d'Indipendenza e la carica di Pastrengo

Il 23 febbraio 1832, sul cappello del Carabiniere apparve per la prima volta la granata con fiamma: diventerà uno dei simboli più caratterizzanti dell’Istituzione. Subito dopo, il 25 giugno 1833, i Carabinieri adottarono il pennacchio rosso-blu, a piume corte per sottufficiali e militari di truppa, a piume lunghe e ricadenti a “salice piangente” per gli ufficiali.Ma gli anni ’40 del XIX secolo saranno indimenticabili per il nuovo vento di libertà, indipendenza ed uguaglianza che attraversava tutta l’Europa, e con essa il Regno di Sardegna: l’8 febbraio 1848 Re Carlo Alberto aveva proclamato lo Statuto, la prima carta costituzionale italiana (rimase vigente per un secolo), certamente ancora limitata per quanto riguardava i diritti del popolo e quelli individuali, ma certamente tale da porre le basi per un tremendo contrasto con l’Impero Asburgico, difensore dello status quo stabilito con la Restaurazione: e fu subito guerra!Per la prima volta l’Armata Sarda, adottò il tricolore in una guerra che non fu solo per l’indipendenza, ma anche per difendere i nuovi ideali contro un nemico enormemente più forte. Venne disposta la mobilitazione di 434 carabinieri a cavallo, ordinati in tre squadroni e tre mezzi squadroni. I tre squadroni di guerra costituirono un Corpo di cavalleria di riserva al servizio diretto del Re, con la possibilità di essere impiegati in combattimento.La loro importanza risultò chiara nell’episodio di Pastrengo del 30 aprile 1848: Re Carlo Alberto si era esposto troppo al fuoco avversario e rischiava di essere catturato da fucilieri austriaci. Il comandante degli squadroni, Maggiore Negri di Sanfront, non esitò un attimo a far scattare la carica: l’irruente ed inarrestabile impeto dei Carabinieri non solo valse la salvezza del Re, ma elettrizzò talmente l’Armata Sarda che la giornata poté concludersi con una meravigliosa vittoria.La Bandiera di Guerra dell’Arma Carabinieri verrà decorata con una Medaglia d’Argento al Valor Militare. Sempre nel corso della I Guerra d’Indipendenza i Carabinieri ebbero modo di distinguersi a Verona, alle gole di Staffalo, sulle alture di Sommacampagna, a Milano e Peschiera, guadagnando alla Bandiera altre due Medaglie di Bronzo al V.M..


martedì 9 dicembre 2008

Il servizio aereo dell’Arma dei Carabinieri

Una conferenza, quella del Capitano Ciro Laudonia dedicata ai “Carabinieri nella tutela del patrimonio culturale e il fenomeno delinquenziale connesso alle opere d’Arte” svoltasi sabato 6 dicembre, che ha avuto grande successo e una viva partecipazione, grazie anche all’avvincente esposizione del relatore che ha tracciato un quadro molto preciso dell’attività svolta dai Carabinieri per tutelare il nostro incredibile partimonio artistico e culturale nazionale, che – come calcolato dall’UNESCO - costituisce il 75% del patrimonio artistico e culturale mondiale. Tra aneddoti curiosi o divertenti, il pubblico ha scoperto come si svolgono indagini e recuperi da parte dell’Arma, anche in situazioni piuttosto delicate poiché sono coinvolte altre nazioni straniere oppure devono essere recuperate opere di insetimabile valore. Pregevole pure l’attività di addestramento delle polizie di altri paesi, poiché il corpo italiano di tutela del patrimonio artistico e culturale è stato il primo al mondo di questo tipo, ed oggi è il meglio organizzato in assoluto, con strumenti estremamente all’avangiuardia, come una banca dati su internet al cui modello si sono ispirate moltre altre nazioni.
Di grande interesse si preannuncia anche la conferenza di sabato 13 dicembre 2008 alla Sala G. Miceti – P.le Ragazzi del ‘99 ore 17.00 durante la quale il Ten. Col. Riccardo Genco parlerà de Il servizio aereo dell’Arma dei Carabinieri.
Il Servizio Aereo dell'Arma integra e supporta l'azione preventiva e di controllo del territorio attuata dai reparti operanti a terra e si avvale di una flotta costituita da 3 tipi di elicotteri (AB206B1, A109,A109E e AB412), che sviluppano il proprio servizio in circa 17mila ore di volo annuali.
Tra le attività del Servizio Aereo vi sono le missioni di perlustrazione, il supporto aereo e soccorso sanitario. L'attuazione di posti di controllo mobili sulle strade extraurbane e il sorvolo di ampie aree rurali del territorio, sono operazioni quotidiane utili per individuare dall'alto violazioni alle leggi penali ed ordinarie (edilizia, ambiente, criminalità comune). Inoltre gli elicotteri garantiscono la rapida mobilità negli interventi dell'Arma, collaborano ai quotidiani servizi svolti da Stazioni e Compagnie sul territorio, nella ricerca di fuggitivi, le perquisizioni e le irruzioni nei luoghi sospetti. Ma facilitano anche la conoscenza del territorio da parte del personale e svolgono attività di monitoraggio, riprese cine-fotografiche con l'impiego di sistemi ottici e digitali, inviando le immagini direttamente a stazioni riceventi tramite un sistema di ponti radio. Effettuano trasporti urgenti di personale, materiali e rifornimenti per assolvere ai diversi compiti istituzionali. Infine concorrono nelle operazioni di soccorso per pubbliche e private calamità e per il trasporto d'urgenza di malati gravi.Il rapporto tra l'Arma e il volo è storicamente antico, poichè i Carabinieri iniziarono a volare durante il I Conflitto Mondiale, a cui parteciparono con oltre 170 piloti inquadrati nel Corpo Aeronautico Militare del Regio Esercito, intervenendo a tutte le più importanti fasi della Grande Guerra. Volare diventò una necessità anche al termine del secondo conflitto mondiale quando l'arma si appoggiò per questo servizio all'Areonautica Militare. Sono del 1963 i primi corsi presso la Scuola Volo Elicotteri di Frosinone (oggi 72° Stormo AM) e la Scuola Specialisti di Caserta per formare piloti e specialisti Carabinieri. Il 1° giugno del 1965, con personale proprio, l'Arma organizza la prima struttura di volo autonoma articolandola su una Sezione Aerea - inquadrata nel II° Reparto del Comando Generale - ed una Base Elicotteri Carabinieri dislocata sull'Aeroporto militare di Pratica di Mare.

sabato 6 dicembre 2008

In mostra ancora due opere d'arte

Altre due pregevoli opere d’arte vanno ad arricchire l’esposizione della mostra Nei secoli fedele: a partire da sabato 6 dicembre alla Sala G. Miceti (Imola – P.le Ragazzi del ’99) in occasione della conferenza in cui il Capitano Ciro Laudonia si occuperà dei Carabinieri nella tutela del patrimonio culturale e il fenomeno delinquenziale connesso alle opere d’Arte (dalle ore 17), verranno esposte una creazione realizzata dalla Cooperativa Ceramica di Imola ispirata all’opera di Quinto Cenni, ed una imponente istallazione realizzata dall’artista Renato Mancini utilizzando materiale metallico di recupero.

Le opere rimarranno poi in mostra fino al termine dell’esposizione l’11 gennaio 2009.

giovedì 4 dicembre 2008

Le prime uniformi dei Carabinieri

Il "Regolamento per gli uniformi" (datato 8 novembre 1814) stabiliva che la divisa del nuovo corpo dei carabinieri fosse comoda e non impacciasse i movimenti, ma sempre restando una bella unifrme ottocentesca elegante, ricca di
simboli e decorazioni.
La base della divisa era costituita da un abito "di panno color turchino, tagliato in modo che si adatti al corpo: sarà interamente abbottonato sul davanti sino alla cintura con nove grossi bottoni, e sarà assai comodo sul petto per non impedire il respiro e lasciare libertà di aprire le spalle".Maniche, falde e calzoni, dovevano essere comodi ed opportunamente dimensionati per non impedire i movimenti.Sopra poteva essere indossato un ampio cappotto di lana turchino per i carabinieri a piedi, mentre quelli a cavallo avevano un "mantello con maniche, colletto montante, ed una pellegrina, che discenda sin sotto il "gomito, abbottonata sul davanti". La pellegrina era una mantelletta corta da indossare sopra il mantello ed era prima caratteristica dei "romei", i pellegrini in viaggio per Roma.
I militi a cavallo portavano gli stivaletti, mentre quelli a piedi le mezze ghette da fanteria di maglia di lana nera. Una parte di rilievo era assunta dalle buffetterie di "buffala" bianca. Ridotte nell'uniforme attuale quasi sempre a simbolo distintivo, erano l'imbracatura essenziale per il trasporto di armi e munizioni. Il carabiniere a cavallo aveva: un cinturone bianco con pendagli per agganciarvi la sciabola lunga; la dragona da legare all'elsa della sciabola; la bandoliera con la classica giberna per polvere e palla, fregiata dalla granata in ottone, la rangona con un crocchio in ferro per agganciare la carabina quando si cavalcava. Bandoliera e
rangona si sovrapponevano da destra a sinistra sul petto e sulla spalla.La dragona è un laccio con fiocco che viene legato per un capo all'elsa della spada e per l'altro avvolto intorno al polso. Lo scopo è di rendere salda la presa dell'arma durante il combattimento a cavallo. Elemento funzionale inizialmente usato dai dragoni, una truppa di fanteria a cavallo, è diventato con il passare del tempo un elemento puramente decorativo. Bandoliera e rangona sono essenzialmente la stessa cosa, una larga striscia di cuoio, ma con funzioni diverse. La prima serve a portare le munizioni contenute nella borsa di cuoio detta giberna. La seconda sorregge la carabina durante i trasferimenti a cavallo. Bandoliera e giberna sono rimaste quasi le stesse nella divisa dei carabinieri di oggi, anche se essenzialmente ridotte al ruolo di distintivo. Nell'esercito la giberna è diventata una sacca di robusta tela mimetica per il trasporto dei caricatori. Se per il carabiniere a cavallo poteva sembrare che avesse addosso soltanto una fascia trasversale di cuoio bianco, tutto l'opposto era per il carabiniere a piedi, per il quale bandoliera con giberna e budriere si incrociavano sul petto.
Il budriere (o bodriere) era la buffetteria che serviva ad agganciare la daga e il fodero da baionetta.Completavano la tenuta una bretella per il fucile, il cinturone ed il fodero da baionetta, questo nero, che andava collegato al budriere.
Infine c'era la tradizionale lucerna nera, uguale per tutti i carabinieri, un alto cappello a due punte che non li abbandonerà più.
Il grillò era la voce dialettale piemontese per indicare la grovigliuola d'argento (minuscoli cordoncini) che serviva a decorare le spalline dell'uniforme.
(Testo liberamente tratto dal sito http://www.carabinieri.it/)




martedì 2 dicembre 2008

I Carabinieri nella tutela del patrimonio culturale e il fenomeno delinquenziale connesso alle opere d’Arte

Dopo la parentesi “mondana” rivolta al mondo del cinema e a quello delle fiabe della scorsa settimana, tornano gli approfondimenti sui corpi speciali dell’Arma dei Carabinieri: sabato 6 dicembre alla Sala G. Miceti (Imola – P.le Ragazzi del ’99) dalle ore 17.00 il Capitano Ciro Laudonia si occuperà dei Carabinieri nella tutela del patrimonio culturale e il fenomeno delinquenziale connesso alle opere d’Arte.
Il "Comando Carabinieri Ministero Pubblica Istruzione - Nucleo Tutela Patrimonio Artistico" ha al suo attivo un’esperienza di quasi mezzo secolo, essendo stato istituito nel 1969, in seguito alla proposta del Ministero della Pubblica Istruzione, preoccupato del dilagante fenomeno dei furti di opere d'arte e del conseguente depauperamento del patrimonio nazionale. Si trattò di un’iniziativa che precorreva i tempi, visto che proprio l’anno successivo l'U.N.E.S.C.O. (Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura), raccomandava agli stati membri di istituire uno o più servizi di tutela nello specifico settore. Ed il nostro Paese si trovò così nel ruolo della prima nazione al mondo a disporre di un corpo specifico per tale scopo.
Nel corso della sua lunga storia il corpo speciale ha via via perfezionato il suo operato con tappe fondamentali come quella avvenuta nel 1980, quando fu istituita la Banca Dati delle opere d'arte da ricercare. Dal 2001 il Comando ha assunto la denominazione "Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale". Tale corpo opera sul territorio nazionale in collaborazione con tutte le componenti dell'Arma dei Carabinieri, delle altre Forze dell'Ordine ed in sinergia con le Soprintendenze ai Beni Culturali, ma svolge la propria attività pure in campo internazionale tramite l’Interpol.
Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale opera alle dipendenze funzionali del Ministro per i Beni e le Attività Culturali, ed in particolare si occupa di furti e ricettazioni di opere d'arte,
danneggiamenti di monumenti ed aree archeologiche, esportazioni e commercio illegali, contraffazioni ed alterazioni di opere d’arte e oggetti d'antichità; previene e reprime scavi e ricerche abusive nei siti archeologici, esercita attività di controllo e rilevazione in occasione di mostre, fiere, aste sia in Italia che all'estero nonché nei confronti di antiquari, rigattieri, restauratori e mercanti d'arte.

mercoledì 26 novembre 2008

Lo svelamento della Virgo Fidelis: photogallery

Di seguito alcune immagini dello svelamento della Virgo Fidelis opera di Luigi E. Mattei, avvenuto il 21 novembre 2008 alla presenza di S.E. il vescovo Tommaso Ghirelli, il Generale del Comando Regionare dell'Arma dei Carabinieri, autorità ed alti ufficiali.






lunedì 24 novembre 2008

Carabinieri nelle favole

Se negli ultimi decenni i Carabinieri sono stati protagonisti di film e fiction, non è difficile immaginare che anche la letteratura si sia occupata di loro, compresa quella per ragazzi. Celeberrimi sono i Carabinieri che arrestano Pinocchio a causa di un trabocchetto tesogli dai bambini cattivi. Proprio su questo episodio sarà imperniato il momento di gioco e narrazione animato dalla Libreria Giù Giù che avrà luogo domenica 30 novembre alle ore 14 alla Sala G. Miceti (Imola – P.le Ragazzi del '99) . Come una specie di magico contenitore, l'episodio della fiaba del Collodi schiuderà una narrazione inedita da cui prenderanno il via, di volta in volta, canzoni, scenette, giochi per un pomeriggio divertente rivolto a tutti i bambini.

(Nella foto un'immagine del Pinocchio della Mondadori illustrato da Nicoletta Ceccoli)

Gli attori Francesca Chillemi e Thierno Thiam (Billo) alla conferenza dedicata ai Carabinieri nei film e nelle fiction

L’Arma dei Carabinieri, fin dalle origini, ha sempre avuto un legame particolarmente positivo con la popolazione civile che, con l’avvento del cinema, ha espresso l’apprezzamento verso l’operato di questo corpo anche attraverso film e, successivamente, fiction televisive.
Di tale argomento parlerà sabato 29 novembre alla Sala G. Miceti (Imola – P.le Ragazzi del ’99) dalle ore 16.30 il Colonnello Giuseppe Petrella nella conferenza in programma nell’ambito della mostra Nei secoli fedele, a cui parteciperanno anche Francesca Chillemi, Miss Italia 2003, una delle attrici protagoniste della fiction “Carabinieri” e Thierno Thiam (Billo), il primo attore africano ad indossare una divisa dell’Arma nella fiction “Capri”.

Le prime apparizioni dei Carabinieri sul grande schermo risalgono agli anni ’50, con la serie “Pane, amore e…” in cui Vittorio De Sica impersonava il leggendario Maresciallo Carotenuto in servizio in un piccolo paesino di campagna. Più di recente, grande successo hanno avuto due film che hanno saputo raccontare l’Arma e la vita dei Carabinieri con la giusta combinazione di ironia e realismo: “I due Carabinieri” (1984), con Enrico Montesano e Carlo Verdone e “Il tenente dei Carabinieri” (1986), sempre con Montesano affiancato stavolta dal grande Nino Manfredi.
Negli anni ’90 ha avuto inizio tutta una serie di fiction televisive dedicate all’Arma, prima fra tutte “Il Maresciallo Rocca” con Gigi Proietti alla cui realizzazione ha collaborato direttamente l’Arma stessa, come pure nel caso di “Don Matteo” e “Carabinieri”. Ma vi sono state anche fiction dedicate ai corpi speciali come “RIS – Delitti imperfetti” , o liberamente ispirate all’attività di Carabinieri realmente esistiti come “Ultimo”, che racconta la lotta alla grande criminalità organizzata attraverso la figura dell’ufficiale che nel ’93 partecipò alla cattura di Totò Riina, capo di Cosa Nostra in Sicilia. Al sacrificio di grandi figure di Carabinieri sono dedicate “Salvo D’Acquisto”, il Vice Brigadiere che si consegnò alla rappresaglia nazista per risparmiare morti civili nel settembre 1943, “Nassirya”, che racconta la storia dei 19 caduti italiani (fra cui 12 Carabinieri) uccisi nell’attacco terroristico al contingente in missione di pace in Iraq nel novembre del 2003, “Il Generale Dalla Chiesa”, imperniata sulla figura di Carlo Alberto Dalla Chiesa protagonista negli anni ’70 della lotta contro il terrorismo, nominato prefetto di Palermo per contrastare la mafia e ucciso a Capaci in un agguato nel settembre 1982. Ma l’Arma ha contribuito anche alla realizzazione di altre fiction come “Amanti e segreti” (2003), il suo seguito del 2004, e “Cefalonia” (2004).

Francesca Chillemi, nata in provincia di Messina nel 1985, interpreta già da due stagioni televisive il ruolo di Laura Flestero nella fiction “Carabinieri”. Vincitrice del titolo di Miss Italia nel 2003 ha all’attivo un ricco curriculum sia come conduttrice (tra le altre trasmissioni L’anno che verrà, Sanremo contro Sanremo) sia come attrice (Vita da paparazzo, Gente di mare 2, Carabinieri 6, Carabinieri 7, Un medico in famiglia).

Thierno Thiam, conosciuto come Billo (Touba, 11 dicembre 1972) è un attore senegalese, che lavora per il cinema e la televisione italiana.
Raggiunta la celebrità con la trasmissione "Libero", ha debuttato come attore nel 1999 nel film di Vincenzo Salemme "Amore a prima vista", nel 2003 ricopre un ruolo nel film di Ferzan Ozpetek "La finestra di fronte", poi recita nel film di Cristina Comencini "Bianco e nero" ed è il protagonista del film "Billo - Il grand Dakhaar", in parte autobiografico. E' apparso nelle serie televisive "Capri" e "Boris".

venerdì 21 novembre 2008

La storia dell'Arma: il regolamento del 1822 e la prima Medaglia d'oro al valor militare

Il nuovo re Carlo Felice, a seguito dei moti del 1821 che misero in luce non solo quanto le idee dei patrioti che chiedevano la costituzione fossero largamente condivise ma anche l’estrema fragilità della struttura di potere sabauda, dispose la regolamentazione dell’organizzazione statale e, in essa, anche del Corpo dei Carabinieri.
Nacque così il “Regolamento Generale del Corpo dei Carabinieri Reali”: in 631 paragrafi ed una serie di allegati fissò ogni aspetto del Corpo, disciplinandone l’organizzazione, le prerogative, le relazioni esterne, il servizio, l’ordine interno e la disciplina. Il Regolamento del 1822 indicò, tra l’altro, alcuni principi duraturi:
- i Carabinieri, tranne che per servizi d’ordinanza, devono essere sempre almeno due;
- devono considerarsi in servizio in qualunque circostanza ed a qualunque ora;
- devono sempre avere un contegno distinto, calmo, ma anche imparziale e umano.
Con lo stesso regolamento del 1822 vennero istituite due nuove Divisioni CCRR in Sardegna (Cagliari e Sassari), ove l’ordine pubblico era mantenuto fin dal 1726 dai Dragoni, dal 1819 Cacciatori Reali di Sardegna. A partire dal 1822 questi furono assorbiti dai Carabinieri Reali, per cui il Corpo crebbe a 3.000 unità.
Negli anni successivi la febbre dei moti, alimentata da profonde esigenze di progresso politico, continuava a salire; nel 1834 i rivoluzionari tentarono un’incursione nella Savoia con quattro colonne di fuoriusciti.
Solo una delle colonne riuscì nell’intento di occupare l’abitato di Les Echelles, catturando il Carabiniere Giovan Battista Scapaccino, impegnato in un’ordinanza; i rivoluzionari, circondatolo, gli imposero di abiurare il Re; al deciso rifiuto, lo abbatterono.
Carlo Alberto concesse al Caduto la Medaglia d’Oro al Valor Militare, la prima dell’Armata Sarda: ancora oggi i militari dell’Arma sono fieri di questo eroico predecessore, non certo per gli ideali politici espressi – oramai generalmente non condivisi - ma per l’esempio di fedeltà fino alla morte che avrebbe caratterizzato sempre le scelte dell’Istituzione.

mercoledì 19 novembre 2008

I duecento anni delle uniformi dei Carabinieri


Le uniformi dei Carabinieri, nel corso dei loro quasi 200 anni di storia, sono state un simbolo e una caratteristica importante di quest’Arma.
Alla loro storia e agli aspetti culturali che vi sono legati è dedicata la prossima conferenza, tenuta dal Ten. Col. Giancarlo Barbonetti, in programma nell’ambito della mostra Nei secoli fedele che si svolgerà Sabato 22 novembre 2008 – alla Sala G. Miceti (Imola – P.le Ragazzi del ’99) dalle ore 17.00 a cui parteciperanno anche dei figuranti che indosseranno divise storiche.
«I Carabinieri - spiega il Ten. Col. Giancarlo Baronetti - nacquero nel 1814 ed ebbero, come la Gendarmeria francese, uno status militare ed una duplice funzione, militare con il compito di difendere il Paese in guerra e civile quale forza di polizia a tutela della Legge. Il nuovo Corpo venne collocato per rango al primo posto dell’Armata e ciò, evidentemente, comportò l’adozione di fregi ed equipaggiamenti che qualificassero in modo inequivocabile la loro appartenenza, non solamente per valenza onorevole, ma anche operativa agli occhi degli onesti che ne richiedevano l’intervento, quanto dei malviventi che ne dovevano temere la presenza.»
«Affrontare l’argomento vasto ed articolato delle uniformi dell’Arma dei Carabinieri - continua Baronetti - è un esercizio complesso che va ben oltre la passione per lo studio, l’apprezzamento e la valutazione degli abiti e dei loro complementi. Le uniformi dei Carabinieri, sempre coerenti con il costume e la cultura delle diverse epoche, sono superbe, eleganti, raffinate, ma non sono solo questo: sono anche la Storia dell’Istituzione, del suo evolversi e del suo crescere al servizio dei cittadini.Nei quasi duecento anni di vita dell’Arma, l’uniforme indossata dai Carabinieri è stata uno dei simboli più rappresentativi dello Stato, sin nei luoghi più isolati.Le uniformi dell’Arma, dal 1814 ad oggi, sono state tante: possiamo contarne anche trecento considerando le variazioni parziali e le esigenze speciali. Sono mutate nella foggia, dall’abito di ispirazione “francese” delle origini alla tenuta del “Carabiniere di quartiere”. Sono cambiate nel colore, dal turchino scuro e celeste degli esordi al nero attuale, passando per una gamma di uniformi per la marcia, per il combattimento e per il servizio d’istituto. Sono variati tanti particolari, tante forme e tanti stili, ma c’è un filo conduttore che lega i due secoli di servizio e che si concretizza in quegli emblemi sempre presenti ed invariati, che sono propri della storia del Carabiniere: gli alamari d’argento rimasti brillanti nel tempo, la bandoliera con la sua giberna, nata per un’esigenza di carattere operativo ed oggi elemento inconfondibile di identificazione, e il cappello a due punte, la cosiddetta “lucerna”.L’uniforme è cambiata e cambierà ancora in funzione delle nuove necessità e dei nuovi costumi, ma i simboli che hanno segnato visivamente il tempo rappresentano sempre la continuità storica dell’Istituzione.Uniformi, perciò, non solo colori, stile e galloni, ma anche storia, cultura e memoria delle vicende di un’Istituzione che, già presente nel Regno di Sardegna, è stata protagonista dell’Unità d’Italia e si è proiettata fino ai giorni nostri, sempre intimamente legata alle sue tradizioni, ai suoi saldi valori morali ed ai suoi simboli immutabili. »

Si informa inoltre che venerdì 21 novembre alle ore 17 in occasione dello svelamento della Virgo Fidelis, bassorilievo in bronzo realizzato dall'artista Luigi Enzo Mattei, saranno presenti S.E. il Vescovo di Imola Tommaso Ghirelli, una rappresentanza della Giunta Comunale e un Generale del Comando Regionale dell’Arma dei Carabinieri.

lunedì 17 novembre 2008

Il 21 novembre svelata la Virgo Fidelis di Luigi E. Mattei

Dopo i due prezioni bozzetti su tela realizzati da Giovanni Fattori, la mostra dedicata alla storia dell'Arma dei Carabinieri Nei secoli fedele, allestita negli spazi della Sala Miceti di Imola (Bo) fino all'11 gennaio 2009, dedica attenzione ad un'altra opera d'arte.Si tratta della Virgo Fidelis, bassorilievo in bronzo realizzato dall'artista Luigi Enzo Mattei in occasione dell'evento e che il 21 novembre alle ore 17 verrà svelato alla presenza di S.E. il Vescovo di Imola Tommaso Ghirelli.
L'interpretazione della Patrona dell'Arma che ne ha voluto dare Luigi E. Mattei privilegia, nell'ambito compositivo, la pregnanza della figura, esaltata quindi dalla maggiore dimensione fisica, a grandezza 4/5 del naturale.I dettagli fisionomici e di postura, rispettosi della tradizione che raffigura il volto di tre quarti e ambedue le mani, derivano dalle recenti esperienze dell'autore, in particolare dalla figura sindonica e dalla "Salus Populi Romani" della Porta Santa Liberiana, ove la Madonna è madre di Dio e Madre della Chiesa, nella Sua Fedeltà totale.Nel solco della lettura sindonica, l'autore ha voluto rappresentare le quattro dita visibili per ogni mano, così come per l'Uomo del Telo, recuperando anche i rapporti proporzionali del Sacro Volto.
Luigi Enzo Mattei, disegnatore e scultore, autore della Porta Santa della Patriarcale Basilica di Santa Maria Maggiore in Roma, è nato a Bologna nel 1945; dopo gli studi artistici è divenuto docente all'Istituto Statale d'Arte ed al Liceo Artistico e poi presso le Accademie di Belle Arti. Nel 1979 è stato nominato Accademico Effettivo nell'Accademia delle Arti della Incisione a Roma. Le sue opere sono esposte in più di ottanta musei e gallerie pubbliche di tutto il mondo; troviamo suoi lavori a Bologna nelle maggiori collezioni pubbliche nonché nella Basilica di Santo Stefano, nella Metropolitana di San Pietro e nella Basilica di San Petronio con il modello della Porta Magna ed i gruppi scultorei della Sacra Natività e della Parete Dal Monte. Nel Loggione Monumentale di San Giovanni in Monte è esposto Il Crocifisso della Sindone, una delle opere sindoniche che hanno celebrato, nel 2006 il 5° Centenario dell'Ufficio Proprio della Sacra Sindone.
Il culto alla "Virgo Fidelis" nell'Arma dei Carbinieri iniziò subito dopo l'ultimo conflitto mondiale grazie all'iniziativa di S.E. Mons. Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, Ordinario Militare d'Italia, e di P. Apolloni S.J., Cappellano Militare Capo. La scelta della Madonna "Virgo Fidelis" era ispirata alla fedeltà nel servire la Patria caratteristica dell'Arma dei Carabinieri che ha per motto: "Nei secoli fedele".Il Comandante Generale dell'Arma partecipe all'idea bandì un concorso artistico per un'opera che raffigurasse la Vergine, che venne vinto dallo scultore architetto Giuliano Leonardi. Egli raffigurò la Vergine in atteggiamento raccolto mentre, alla luce di una lampada leggeva in un libro le parole dell'Apocalisse: "Sii fedele sino alla morte" (Apoc.2,10).L'8 dicembre 1949 Sua Santità Pio XII proclamò ufficialmente Maria "Virgo Fidelis Patrona dei Carabinieri", fissando la celebrazione della festa il 21 novembre, in concomitanza della presentazione di Maria Vergine al Tempio e della ricorrenza della battaglia di Culqualber.

mercoledì 12 novembre 2008

La storia dell'Arma: il battesimo del fuoco

Nel marzo 1815 Napoleone evase dal suo esilio nell’isola d’Elba, gettando nello scompiglio i sovrani appena restaurati, e tra essi i Savoia.
Fu subito guerra, ed il Regno di Sardegna offrì il suo determinante contributo alla coalizione antinapoleonica nel settore della Francia meridionale, dopo aver respinto le puntate nemiche in Savoia.
In tale contesto, l’Armata del Piemonte investì la piazzaforte di Grenoble, la cui presa non era affatto facile: soltanto una carica di cavalleria lanciata al momento opportuno poteva volgere il nemico in fuga, costringendolo ad arroccarsi nelle mura.
Era il 6 luglio 1815 quando il Comandante della colonna attaccante ripartì l’ordine di carica: fu il battesimo del fuoco per il nuovo Corpo, che partecipò all’irresistibile carica con un reparto di 34 uomini comandati dal Luogotenente Taffini d’Acceglio (molti anni dopo diverrà Comandante Generale dell’Arma). Il giorno dopo, Grenoble si arrese ed i Carabinieri ricevettero una lusinghiera menzione nell’ordine del giorno.
Purtroppo, nell’aprile dello stesso anno 1815, il giovane Corpo aveva già dovuto registrare il primo militare caduto in servizio, il Carabiniere Giovanni Boccaccio, della Stazione di Limone. Di pattuglia nelle campagne di Vernante (CN) con altri due colleghi per catturare una banda di nove evasi dal carcere di Cuneo, finì in un’imboscata notturna dei malfattori, rimanendo fulminato da un colpo di fucile.
Nel 1821, i moti insurrezionali finalizzati ad ottenere la Costituzione, non malvisti da Carlo Alberto, scossero il Regno Sabaudo, la sua Armata e pure il giovane Corpo; quest’ultimo riuscì ad adempiere ai doveri discendenti dal giuramento prestato, senza tuttavia venir meno ad una necessaria neutralità tra le rivendicazioni costituzionali e la fedeltà al Sovrano, grazie alle qualità degli Ufficiali ed al livello culturale superiore dei sottufficiali e della truppa (per essere arruolati nel Corpo occorreva saper leggere e scrivere, in un Paese ove l’80% della popolazione era analfabeta).
I Carabinieri Reali, nonostante la difficile situazione, uscirono dalla tempesta non solo indenni, ma con una pioggia di promozioni per sottufficiali e truppa.

Virgo fidelis: l'opera di Mattei svelata il 21 novembre

Un appuntamento di rilievo avrà luogo il 21 novembre, con la presentazione della Virgo Fidelis, bassorilievo in bronzo realizzato dall'artista Luigi Enzo Mattei in occasione dell'evento e che in tal data verrà svelato alla presenza di S.E. il Vescovo di Imola Tommaso Ghirelli

Titolo dell’opera: VIRGO FIDELIS
Misure: cm 56x40x15
Materiale: bronzo
Anno: 2008-10-15
Autore: Luigi E. Mattei

La rinnovata interpretazione della Patrona dell’Arma privilegia, nell’ambito compositivo, la pregnanza della figura, esaltata quindi dalla maggiore dimensione fisica, a grandezza 4/5 del naturale.
I dettagli fisionomici e di postura, rispettosi della tradizione che raffigura il volto di tre quarti e ambedue le mani, derivano dalle recenti esperienze dell’autore, in particolare dalla figura sindonica e dalla “Salus Populi Romani” della Porta Santa Liberiana, ove la Madonna è madre di Dio e Madre della Chiesa, nella Sua Fedeltà totale.
Nel solco della lettura sindonica, l’autore ha voluto rappresentare le quattro dita visibili per ogni mano, così come per l’Uomo del Telo, recuperando anche i rapporti proporzionali del Sacro Volto.

martedì 11 novembre 2008

I compiti dei Carabinieri per la tutela ambientale

La prossima conferenza in programma si svolgerà domenica 16 novembre alla Sala G. Miceti ore 17.00: il Colonnello Michele Sarno parlerà de “I compiti dei Carabinieri per la tutela ambientale”.

L’Italia è stata la prima nazione europea, nel 1986, ad istituire una forza scelta che si occupasse in particolare di tutelare l’applicazione della normativa ambientale, esigenza nata in seguito alle sempre più pressanti problematiche legate alla difesa delle risorse del patrimonio ambientale italiano. Vennero così istituiti il Ministero dell’Ambiente ed il Nucleo Operativo Ecologico (N.O.E.) dei Carabinieri, alle dipendenze di questo stesso ministero con compiti di vigilanza, prevenzione e repressione delle violazioni compiute in materia ambientale.
Con la Legge 23 marzo 2001, n° 93, il N.O.E. ha assunto la nuova denominazione di Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente (C.C.T.A.) ed è stata resa più capillare la struttura organizzativa del Reparto rendendola interprovinciale, così da garantire una presenza qualificata in tutto il territorio nazionale.
Attualmente il Comando Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente si articola in una struttura centrale a Roma che comprende un ufficio Comando, un Reparto Operativo ed una Sezione Analisi (con un Nucleo Analisi ed una Sala Situazione); e una struttura periferica composta da 29 Nuclei Operativi Ecologici dipendenti da 3 Gruppi a competenza areale (Nord - Centro - Sud).
I compiti del Reparto, composto da personale specializzato in legislazione e cultura dell’ambiente, sono quelli di polizia giudiziaria in materia ambientale (esclusi gli accertamenti di natura tecnico-scientifica, per i quali si avvale degli organismi pubblici a ciò preposti come APAT e ARPA, del Servizio Sanitario Nazionale e del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche). Tra i settori d’intervento vi sono quelli relativi all’inquinamento del suolo, idrico, atmosferico ed acustico, alla tutela del paesaggio, della flora e della fauna, all’impiego di sostanze pericolose ed attività a rischio di incidente rilevante, ai materiali strategici radioattivi ed altre sorgenti radioattive, alla protezione dalla esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, alle situazioni di allarme per la diffusione incontrollata di organismi geneticamente modificati (OGM).
Vi è anche un Sistema informativo che ha il compito di acquisire, organizzare, elaborare e distribuire informazioni concernenti le attività di controllo ambientale effettuate da enti e organismi competenti che operano sia a livello regionale che nazionale.
Infine è operativo un pronto intervento ambientale, contattatibile con il numero 800-253608 a disposizione del cittadino per segnalare emergenze ambientali e chiedere informazioni riguardo la tutela dell'ambiente.

sabato 8 novembre 2008

In mostra anche due preziosi bozzetti di Giovanni Fattori

Due prezioni oggetti si sono aggiunti alla già ricca esposizione dedicata alla storia dell’Arma dei Carabinieri. Nell’ambito della mostra Nei secoli fedele, allestita negli spazi della Sala Miceti di Imola (Bo) fino all'11 gennaio 2009, sono stati collocati anche due bozzetti su tela realizzati da Giovanni Fattori, uno dei maggiori esponenti dei Macchiaioli assieme a Silvestro Lega e Telemaco Signorini.
Le opere, dedicate all’Arma, ritraggono una la battaglia di calatafimi, e l’altra tre carabinieri a cavallo.
Gli organizzatori della mostra sono estrememente soddisfatti di potere ospitare due opere di così grande valore, e la loro esposizione assume un particolare significato ricorrendo nel 2008 il centenario della morte del grande pittore ((Livorno, 6 settembre 1825 – Firenze, 30 agosto 1908).
La mostra, inaugurata lo scorso sabato con una cerimonia che ha registrato una grande partecipazione di pubblico, è visitabile dal giovedì alla domenica 10-12.30 e 15.30-18.30.
Ricordiamo che la prossima conferenza in programma si svolgerà domenica 16 novembre alla Sala G. Miceti ore 17.00: il Colonnello Michele Sarno parlerà de “I compiti dei Carabinieri per la tutela ambientale”.Inoltre un appuntamento di rilievo avrà luogo il 21 novembre, con la presentazione della Virgo Fidelis, bassorilievo in bronzo realizzato dall'artista Luigi Enzo Mattei in occasione dell'evento e che in tal data verrà svelato alla presenza di S.E. il Vescovo di Imola Tommaso Ghirelli.

Le foto dell'inaugurazione - 1 novembre 2008



































































































giovedì 6 novembre 2008

La storia dell'Arma: le Regie patenti istitutive

Il 13 luglio 1814 è la data della nascita del Corpo dei Carabinieri Reali: Vittorio Emanuele I emanò le Regie Patenti con cui organizzò tutto il settore dell’ordine e della sicurezza pubblica, prevedendo l’istituzione della Direzione Generale di Buon Governo che si sarebbe avvalsa dei Carabinieri Reali per il raggiungimento dei suoi scopi:
“ Per ristabilire ed assicurare il buon ordine e la pubblica tranquillità, che le passate disgustose vicende hanno non poco turbato a danno dei buoni e fedeli Nostri sudditi, abbiamo riconosciuto che sia necessario mettere in atto tutti quei mezzi che possono essere confacenti per scoprire e sottoporre al rigore della Legge i malviventi ed i male intenzionati, e per prevenire le perniciose conseguenze che da simili soggetti, sempre odiosi alla società, possono derivare a danno dei privati cittadini e dello Stato….. Abbiamo ordinato….. la formazione di un corpo di militari, distinti per buona condotta e saggezza, chiamati col nome di Corpo dei Carabinieri Reali. Essi avranno le speciali prerogative, attribuzioni ed incombenze finalizzate allo scopo di contribuire sempre più alla maggiore prosperità dello Stato, che non può essere disgiunta dalla protezione e difesa dei buoni e fedeli sudditi nostri”.
La parola Carabiniere, di per sé, non era affatto nuova; derivava dall’arma, la carabina, caratteristica dei reparti di fanteria leggera, che avevano a disposizione armi di maggiore precisione, gittata e distruttività, come appunto la carabina e la granata: i fanti di questi reparti avevano un addestramento superiore perché dovevano possedere notevoli mobilità ed iniziativa. Tali caratteristiche accomunavano concettualmente, almeno dal punto di vista militare, i Carabinieri ai Granatieri, tant’è che anche i militari dell’Arma indosseranno gli alamari ed uno dei loro simboli, la granata con fiamma, la troviamo appunto nei Granatieri.
Per il nuovo Corpo vennero stabiliti ordinamento, uniformi, armamento, modalità del servizio ed anche l’aspetto esteriore: i Carabinieri dovevano esprimere anche nei dettagli il fatto di essere i difensori dell’ordine dinastico ricostituito talché, equipaggiati di tutto punto, erano pronti a fare il loro ingresso nella storia.

martedì 4 novembre 2008

La storia dell'Arma - Le origini

Il 3 aprile 1814 Napoleone Bonaparte venne dichiarato decaduto dalla sua carica imperiale, così Vittorio Emanuele I di Savoia, sull’onda della Restaurazione, riuscì finalmente a fare rientro al suo Regno di Sardegna.
L’8 maggio successivo, il Re sbarcò a Genova e poté rendersi immediatamente conto dell’estrema precarietà dell’ordine e della sicurezza pubblica, conseguenza anche dei drammatici sconvolgimenti politici degli ultimi anni.
Certamente l’anziano monarca era intenzionato a fare “tabula rasa” di tutte le strutture sociali, economiche e politiche ereditate dall’odiata dominazione francese ma, per l’organizzazione di una nuova polizia, efficiente e fidata, non nascose la sua ammirazione per la Gendarmeria d’oltralpe, con duplice funzione di polizia civile e militare. Nel giugno dello stesso anno furono presentati due progetti, dai quali poté delineare la configurazione del nuovo Corpo, di élite, con ampie competenze in materia di ordine pubblico, la cui funzione di garanzia della stabilità interna era considerata talmente importante da venir dopo solo alla salvaguardia del Sovrano.
La forza con cui i Carabinieri cominciarono ad operare fu di 27 ufficiali e 776 tra sottufficiali e truppa. Di quegli 803 militari, 476 erano a cavallo, 327 a piedi.
Il Corpo sarebbe stato articolato in Divisioni (corrispondenti agli attuali Comandi Provinciali), comandati da un capitano; ogni Divisione avrebbe avuto sotto di sé una serie di Luogotenenze, guidate da un luogotenente o da un sottotenente; queste coordinavano l’ultimo anello della catena, le Stazioni, che erano capillarmente distribuite su tutto il territorio e comandate da marescialli e brigadieri.
L’obiettivo di costituire una prima linea di difesa territoriale e di coprire sistematicamente il territorio per il controllo della criminalità è rimasto praticamente lo stesso fino ai nostri tempi: Vittorio Emanuele I non poteva ancora immaginare che stava dando vita ad un’Istituzione che sarebbe sopravissuta non solo a Lui ed alla Monarchia, ma anche a due Guerre Mondiali, al Fascismo, a tante vicende della Nazione, per giungere più che mai salda ai nostri giorni, con due secoli di Storia, pronta ancora a servire lo Stato ed i suoi cittadini.

venerdì 31 ottobre 2008

Nei secoli fedele: sabato 1 novembre l'inaugurazione

Verrà inaugurata sabato 1 novembre alle ore 10,30 la mostra Nei secoli fedele dedicata alla storia dell'Arma dei Carabinieri, allestita presso la Sala G. Miceti di Imola (P.le Ragazzi del ‘99).
Alla cerimonia presenzieranno autorità regionali politiche e militari.
Ma gli appuntamenti relativi all'iniziativa ideata dall' Associazione Veicoli Storici Militari Emilia Romagna prenderanno il via già da venerdì 31 ottobre con una prestigiosa anteprima: il Concerto della Banda dell'Arma dei Carabinieri che avrà luogo a Castel Bolognese (RA) nella Chiesa di San Petronio dalle ore 21.00.
Il ricco calendario degli eventi collaterali legati alla mostra proseguirà poi martedì 4 novembre – Sala G. Miceti, ore 17.00 - con la conferenza “I Carabinieri nella Grande Guerra” tenuta dal Ten. Col. Flavio Carbone.

martedì 28 ottobre 2008

Il calendario degli appuntamenti

Anteprima: Venerdì 31 ottobre 2008: Castel Bolognese (RA) - Chiesa di San Petronio - ore 21.00 Concerto della Banda dell'Arma dei Carabinieri.

Sabato 1 novembre 2008: Imola – Sala G. Miceti – P.le Ragazzi del ‘99 ore 10,30 Inaugurazione Mostra. Presenzieranno autorità regionali politiche e militari.

Martedì 4 novembre 2008: Imola – Sala G. Miceti – P.le Ragazzi del ‘99 ore 17.00 “I Carabinieri nella Grande Guerra” Relatore - Ten. Col. Flavio Carbone

Domenica 16 novembre 2008: Imola – Sala G. Miceti – P.le Ragazzi del ‘99 ore 17.00 “I compiti dei Carabinieri per la tutela ambientale” Relatore – Col. Michele Sarno

Venerdì 21 novembre 2008: Imola – Sala G. Miceti – P.le Ragazzi del ‘99 ore 17.00 “Virgo Fidelis” – verrà svelata la scultura dell’Artista L.E. Mattei alla presenza del Vescovo di Imola, del Cappellano Militare e delle autorità Civili e Militari

Sabato 22 novembre 2008: Imola – Sala G. Miceti – P.le Ragazzi del ‘99 ore 17.00 “ I 200 anni delle uniformi dei Carabinieri, aspetti culturale e storici Relatore – Ten. Col. Giancarlo Baronetti

Sabato 29 novembre 2008: Imola – Sala G. Miceti – P.le Ragazzi del ‘99 ore 17.00 I Carabinieri nei Film e nelle Fiction Relatore Ten. Col. Giuseppe Petrella. Sarà presente una attrice della serei televisiva “I Carabinieri”

Domenica 30 novembre 2008: Imola – Sala G. Miceti – P.le Ragazzi del ‘99 ore 14.00 “I Carabinieri nelle Fiabe” Giornata dedicata ai bambini – giochi e recite

Sabato 6 dicembre 2008: Imola – Sala G. Miceti – P.le Ragazzi del ‘99 ore 17.00 “ I Carabinieri nella tutela del patrimonio culturale e il fenomeno delinquenziale connesso alle opere d’Arte" Relatore - Cap. Ciro Laudonia

Sabato 13 dicembre 2008: Imola – Sala G. Miceti – P.le Ragazzi del ‘99 ore 17.00 “Il servizio aereo dell’Arma dei Carabinieri" Relatore - Ten. Col. Riccardo Genco

Domenica 14 dicembre 2008: Giornata dedicata ai Carabinieri nello Sport . Palazzetto A. Ruggi I medagliati dell’Arma incontrano giovani sportivi imolesi - mattina

Sabato 20 dicembre 2008: Imola – Sala G. Miceti – P.le Ragazzi del ‘99 Tavola rotonda sull’illustratore militare “Quinto Cenni” Relatori: Col Zarcone, Ufficio Storico Stato Maggiore Esercito Gen. Angelo Renato Boggia

Domenica 21 dicembre 2008: Imola – Sala G. Miceti – P.le Ragazzi del ‘99 ore 17.00 "Le applicazioni tecniche nell’Arma dei Carabinieri" Relatore Coll. Vincenzo Galli

Domenica 28 dicembre 2008: Imola – Sala G. Miceti – P.le Ragazzi del ‘99 ore 17.00 “Il centenario del terremoto di Messina e l’intervento dei Carabinieri nelle calamità pubbliche” Relatore - Ten. Col. Nazzareno Di Vittorio

Martedì 6 gennaio 2009: Piazza Gramsci dalle 14.00 La befana vien dal cielo Figuranti paracadutisti, con divise storiche dei Carabinieri Scenderanno fra i bambini per portare doni

Domenica 11 gennaio 2009: Chiusura mostra

martedì 21 ottobre 2008

La lettera del Sindaco di Imola Daniele Manca

Gentilissimi Organizzatori,
con molto piacere ho accettato di scrivere un breve saluto da inserire nel catalogo della mostra “Nei Secoli Fedele”, dedicata alla storia quasi bicentenaria dell’Arma dei Carabinieri.
Questa opera racconta, con un ricco corredo di illustrazioni, immagini e una grafica decisamente gradevole, i due secoli di vita di uno dei Corpi militari ai quali i cittadini del nostro Paese sono più legati per la presenza costante, la dedizione e la professionalità nello svolgere i compiti di sicurezza pubblica.
Sfogliando le pagine del catalogo, si resta colpiti dai racconti dei militari dell’Arma impegnati nei momenti più difficili e drammatici della storia italiana, dagli eventi bellici alle operazioni di soccorso in occasione di calamità naturali, come terremoti, frane e inondazioni. A tutt’oggi i Carabinieri, anche attraverso i loro reparti speciali, sono protagonisti di operazioni fondamentali di lotta alla criminalità, controllo del territorio, presidio della libertà e della sicurezza di tutti.
Ritengo decisamente positiva questa iniziativa mirata a far conoscere meglio questi 200 anni di esistenza dell’Arma dei Carabinieri al servizio del bene pubblico, un servizio che continua tuttora, nella quotidianità e nel sacrificio. Troppe volte, infatti, al cittadino arrivano immagini distorte di questo Corpo dello Stato che spesso ha pagato a caro prezzo la sua fedeltà alle istituzioni, o non viene valorizzato adeguatamente il ruolo prezioso dei suoi uomini contro ogni tipo di illegalità.
L’opera, inoltre, ripercorrendo un pezzo della nostra storia, promuove e valorizza le radici della Repubblica e della democrazia, oltre a rendere omaggio a chi ha dato un apporto fondamentale per la crescita umana e civile del nostro Paese. Mi auguro che molti la leggano e, vedendo la mostra, possano trarne motivi e spunti di riflessione.
Daniele Manca

martedì 30 settembre 2008

Il Rosso del Maresciallo


Tra gli appuntamenti che faranno da corollario alla manifestazione, sabato 15 novembre alle ore 17 presso gli spazi della mostra si svolgerà una degustazione del Rosso del Maresciallo, creato appositamente per l'evento dall'Agriturismo Monducci. Si tratta di un Sangiovese del Rubicone IGT dal colore rosso rubino con delicati riflessi granati, profumo intenso, complesso e fine, floreale, fruttato ed erbaceo, si riconoscono sentori di ciliegia sotto spirito e spezie dolci. In bocca è caldo e morbido con tannini ben integrati nella struttura. Equilibrato ed armonico con finale sapido.
La degustazione è stata inserita nelle iniziative ufficilai della manifestazione enogastronomica Baccanale 2008 Bello da Mangiare.

giovedì 18 settembre 2008

La presentazione della mostra

« Proprio da un evento legato ad una missione internazionale - spiega Gabriele Ravanelli, presidente dell'Associazione - nasce in noi il progetto di questa mostra dedicata all’Arma dei Carabinieri. L’eroico sacrificio dei ragazzi di Nassiriya è stato infatti lo stimolo decisivo per pensare ad un evento rievocativo che potesse onorare la Benemerita facendo conoscere, con particolare riferimento ai giovani, il suo percorso bicentenario al fianco degli italiani. Vista l’estrema vastità della materia e la complessità degli argomenti da prendere in considerazione, abbiamo creato un percorso antologico che attraversi tutta la storia dell’arma. Una scelta meditata di fatti, eventi, atti eroici di cui si possa ritrovare traccia nei documenti, nei cimeli, nelle opere d’arte e in tutto quel materiale museale (divise, armamenti, ricordi di private esistenze nell’Arma, ecc.) che da sempre hanno stimolato interessi collezionistici e di conservazione “a futura memoria”.»
Il corpo principale dell'esposizione sarà dedicato alla storia dell'Arma e proporrà documenti, uniformi, opere d'arte, oggetti che, insieme ai pannelli esplicativi, raccontino i momenti più significativi dei quasi 200 anni di vita della Benemerita, soffermandosi in particolare sull'attività di soccorso alla popolazione, sulla lotta al banditismo, la partecipazione alle guerre, agli atti eroici e di abnegazione. Verrà allestita poi una “mostra nella mostra”, dedicata all’opera dell’imolese Quinto Cenni, il più significativo illustratore militare ottocentesco nella storia dell’arte italiana. In tale sezione sarà esposto materiale concesso dal Museo Storico di Castel S. Angelo, dal Museo Storico della Guardia di Finanza, dall’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito, dall’Archivio “Capanno Garibaldi” di Ravenna e dalla Biblioteca Comunale di Imola, Biblioteca Comunale di Forlì. Ma l'Arma è anche e soprattutto una realtà viva oggi e quindi la mostra si occuperà dei Carabinieri anche nei rapporti con la società ed i cittadini, e dei suoi molteplici reparti speciali.
Infine, l'evento espositivo sarà arricchito e completato da appuntamenti culturali e conferenze tematiche tenute di volta in volta da oratori appartenenti ai reparti operativi e storici e alle diverse specializzazioni dell'Arma.
Un appuntamento di rilievo avrà luogo il 21 novembre, con la presentazione della Virgo Fidelis, bassorilievo in bronzo realizzato dall'artista Luigi Enzo Mattei in occasione dell'evento e che in tal data verrà svelato alla presenza di S.E. il Vescovo di Imola Tommaso Ghirelli.
Ulteriori informazioni e il programma dettagliato si possono trovare nel sito http://www.carabinieri.it/

Nei secoli fedele - 1 novembre 2008 - 11 gennaio 2009 - Sala Miceti, Piazzale Ragazzi del '99, Imola (Bo).
Orario: dal giovedì alla domenica 10-12.30 e 15.30-18.30


Informazioni: info.neisecolifedele@gmail.com