In mostra la storia dell'Arma dei Carabinieri


Ogni luogo del territorio italiano ha visto e vede tuttora la presenza viva dell’Arma dei Carabinieri, la cui opera si è fatta conoscere, apprezzare, stimare ovunque in Italia e all'estero. Nel corso dei quasi 200 anni della loro storia i Carabinieri hanno segnato il corso degli eventi al fianco dei cittadini, assistendoli, difendendoli, divenendo in questo modo parte integrante della nostra quotidianità.
Per celebrare l'operato dell'Arma e ricordare i momenti più significativi dalla sua istituzione ad oggi, l'Associazione Veicoli Storici Militari Emilia Romagna con patrocinii istituzionali di rilievo, ha progettato la mostra Nei secoli fedele allestita negli spazi della Sala Miceti di Imola (Bo) dall'1 novembre 2008 all'11 gennaio 2009.
Orario: dal giovedì alla domenica 10-12.30 e 15.30-18.30


Gli organizzatori della mostra Nei secoli fedele comunicano che al pubblico che parteciperà alla conferenza di sabato 10 gennaio, ore 17, dedicata a "I Carabinieri nell'ambito delle missioni di Pace" verrà fatto omaggio del pregevole catalogo della mostra e del calendario ad essa dedicato.

giovedì 18 dicembre 2008

Storia dei carabinieri: la II Guerra d'Indipendenza

Le glorie raccolte sui campi di battaglia non facevano però dimenticare ai Carabinieri i loro doveri di protezione dei cittadini dalla criminalità, talché i militari dell’Arma continuarono in silenzio la loro lotta in tutto il Regno, conseguendo importanti successi soprattutto in Sardegna (Capitani Berlinguer e Castelli, Medaglie d’Oro al V.M.), ove un feroce banditismo - favorito da gravi ingiustizie sociali - creava una situazione intollerabile: nel solo 1841 gli omicidi, su una popolazione di 500 mila abitanti, furono 405, mentre i latitanti erano quasi 500 e le loro bande erano in grado di attaccare interi villaggi.
Ma i venti di guerra soffiavano nuovamente: nel 1859, Cavour raccolse i meriti della partecipazione alla Campagna di Crimea, stipulando un’alleanza difensiva con i Francesi di Napoleone III, che intervennero in aiuto del Regno di Sardegna quando gli Austriaci decisero di aggredirlo.
Traendo insegnamento dalle sconfitte del 1848-1849, dovute alla scarsa conoscenza del nemico ed a gravi carenze dei collegamenti, lo Stato Maggiore Piemontese decise di liberare i Carabinieri dai compiti di guida e scorta, per concentrarne l’impiego nei delicati servizi di informazione e polizia militare: nei punti strategici del fronte furono dislocati Ufficiali responsabili della raccolta di informazioni, mentre i più capaci sottufficiali e carabinieri operavano in borghese.
A loro era affidata una missione importante quanto pericolosa: lasciarsi superare dalle colonne austriache e continuare trasmettere rapporti; in caso di cattura, sarebbero stati fucilati senza complimenti come spie.
Il flusso delle informazioni favorirà le belle vittorie franco-piemontesi (Montebello, Magenta, Solferino, S.Martino), interrotte dall’armistizio di Villafranca (luglio 1859) che, se da una parte lasciò solo il Piemonte, dall’altra gli consentirà, praticamente senza violenza, l’annessione degli Stati dell’Italia centrale: sarà una complessa operazione di assistenza tecnica ed influenza politica che vedrà impegnati i Carabinieri, appena usciti da una guerra nella quale espressero ancora una volta il loro valore (20 Medaglie d’Argento e 25 di Bronzo al Valor Militare).

Nessun commento: