In mostra la storia dell'Arma dei Carabinieri


Ogni luogo del territorio italiano ha visto e vede tuttora la presenza viva dell’Arma dei Carabinieri, la cui opera si è fatta conoscere, apprezzare, stimare ovunque in Italia e all'estero. Nel corso dei quasi 200 anni della loro storia i Carabinieri hanno segnato il corso degli eventi al fianco dei cittadini, assistendoli, difendendoli, divenendo in questo modo parte integrante della nostra quotidianità.
Per celebrare l'operato dell'Arma e ricordare i momenti più significativi dalla sua istituzione ad oggi, l'Associazione Veicoli Storici Militari Emilia Romagna con patrocinii istituzionali di rilievo, ha progettato la mostra Nei secoli fedele allestita negli spazi della Sala Miceti di Imola (Bo) dall'1 novembre 2008 all'11 gennaio 2009.
Orario: dal giovedì alla domenica 10-12.30 e 15.30-18.30


Gli organizzatori della mostra Nei secoli fedele comunicano che al pubblico che parteciperà alla conferenza di sabato 10 gennaio, ore 17, dedicata a "I Carabinieri nell'ambito delle missioni di Pace" verrà fatto omaggio del pregevole catalogo della mostra e del calendario ad essa dedicato.

giovedì 4 dicembre 2008

Le prime uniformi dei Carabinieri

Il "Regolamento per gli uniformi" (datato 8 novembre 1814) stabiliva che la divisa del nuovo corpo dei carabinieri fosse comoda e non impacciasse i movimenti, ma sempre restando una bella unifrme ottocentesca elegante, ricca di
simboli e decorazioni.
La base della divisa era costituita da un abito "di panno color turchino, tagliato in modo che si adatti al corpo: sarà interamente abbottonato sul davanti sino alla cintura con nove grossi bottoni, e sarà assai comodo sul petto per non impedire il respiro e lasciare libertà di aprire le spalle".Maniche, falde e calzoni, dovevano essere comodi ed opportunamente dimensionati per non impedire i movimenti.Sopra poteva essere indossato un ampio cappotto di lana turchino per i carabinieri a piedi, mentre quelli a cavallo avevano un "mantello con maniche, colletto montante, ed una pellegrina, che discenda sin sotto il "gomito, abbottonata sul davanti". La pellegrina era una mantelletta corta da indossare sopra il mantello ed era prima caratteristica dei "romei", i pellegrini in viaggio per Roma.
I militi a cavallo portavano gli stivaletti, mentre quelli a piedi le mezze ghette da fanteria di maglia di lana nera. Una parte di rilievo era assunta dalle buffetterie di "buffala" bianca. Ridotte nell'uniforme attuale quasi sempre a simbolo distintivo, erano l'imbracatura essenziale per il trasporto di armi e munizioni. Il carabiniere a cavallo aveva: un cinturone bianco con pendagli per agganciarvi la sciabola lunga; la dragona da legare all'elsa della sciabola; la bandoliera con la classica giberna per polvere e palla, fregiata dalla granata in ottone, la rangona con un crocchio in ferro per agganciare la carabina quando si cavalcava. Bandoliera e
rangona si sovrapponevano da destra a sinistra sul petto e sulla spalla.La dragona è un laccio con fiocco che viene legato per un capo all'elsa della spada e per l'altro avvolto intorno al polso. Lo scopo è di rendere salda la presa dell'arma durante il combattimento a cavallo. Elemento funzionale inizialmente usato dai dragoni, una truppa di fanteria a cavallo, è diventato con il passare del tempo un elemento puramente decorativo. Bandoliera e rangona sono essenzialmente la stessa cosa, una larga striscia di cuoio, ma con funzioni diverse. La prima serve a portare le munizioni contenute nella borsa di cuoio detta giberna. La seconda sorregge la carabina durante i trasferimenti a cavallo. Bandoliera e giberna sono rimaste quasi le stesse nella divisa dei carabinieri di oggi, anche se essenzialmente ridotte al ruolo di distintivo. Nell'esercito la giberna è diventata una sacca di robusta tela mimetica per il trasporto dei caricatori. Se per il carabiniere a cavallo poteva sembrare che avesse addosso soltanto una fascia trasversale di cuoio bianco, tutto l'opposto era per il carabiniere a piedi, per il quale bandoliera con giberna e budriere si incrociavano sul petto.
Il budriere (o bodriere) era la buffetteria che serviva ad agganciare la daga e il fodero da baionetta.Completavano la tenuta una bretella per il fucile, il cinturone ed il fodero da baionetta, questo nero, che andava collegato al budriere.
Infine c'era la tradizionale lucerna nera, uguale per tutti i carabinieri, un alto cappello a due punte che non li abbandonerà più.
Il grillò era la voce dialettale piemontese per indicare la grovigliuola d'argento (minuscoli cordoncini) che serviva a decorare le spalline dell'uniforme.
(Testo liberamente tratto dal sito http://www.carabinieri.it/)




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