
simboli e decorazioni.
La base della divisa era costituita da un abito "di panno color turchino, tagliato in modo che si adatti al corpo: sarà interamente abbottonato sul davanti sino alla cintura con nove grossi bottoni, e sarà assai comodo sul petto per non impedire il respiro e lasciare libertà di aprire le spalle".Maniche, falde e calzoni, dovevano essere comodi ed opportunamente dimensionati per non impedire i movimenti.Sopra poteva essere indossato un ampio cappotto di lana turchino per i carabinieri a piedi, mentre quelli a cavallo avevano un "mantello con maniche, colletto montante, ed una pellegrina, che discenda sin sotto il "gomito, abbottonata sul davanti". La pellegrina era una mantelletta corta da indossare sopra il mantello ed era prima caratteristica dei "romei", i pellegrini in viaggio per Roma.
I militi a cavallo portavano gli stivaletti, mentre quelli a piedi le mezze ghette da fanteria di maglia di lana nera. Una parte di rilievo era assunta dalle buffetterie di "bu
ffala" bianca. Ridotte nell'uniforme attuale quasi sempre a simbolo distintivo, erano l'imbracatura essenziale per il trasporto di armi e munizioni. Il carabiniere a cavallo aveva: un cinturone bianco con pendagli per agganciarvi la sciabola lunga; la dragona da legare all'elsa della sciabola; la bandoliera con la classica giberna per polvere e palla, fregiata dalla granata in ottone, la rangona con un crocchio in ferro per agganciare la carabina quando si cavalcava. Bandoliera e
rangona si sovrapponevano da d
estra a sinistra sul petto e sulla spalla.La dragona è un laccio con fiocco che viene legato per un capo all'elsa della spada e per l'altro avvolto intorno al polso. Lo scopo è di rendere salda la presa dell'arma durante il combattimento a cavallo. Elemento funzionale inizialmente usato dai dragoni, una truppa di fanteria a cavallo, è diventato con il passare del tempo un elemento puramente decorativo. Bandoliera e rangona sono essenzialmente la stessa cosa, una larga striscia di cuoio, ma con funzioni diverse. La prima serve a portare le munizioni contenute nella borsa di cuoio detta giberna. La seconda sorregge la carabina durante i trasferimenti a cavallo. Bandoliera e giberna sono rimaste quasi le stesse nella divisa dei carabinieri di oggi, anche se essenzialmente ridotte al ruolo di distintivo. Nell'esercito la giberna è diventata una sacca di robusta tela mimetica per il trasporto dei caricatori. Se per il carabiniere a cavallo poteva sembrare che avesse addosso soltanto una fascia trasversale di cuoio bianco, tutto l'opposto era per il carabiniere a piedi, per il quale bandoliera con giberna e budriere si incrociavano sul petto.

rangona si sovrapponevano da d

Il budriere (o bodriere) era la buffetteria che serviva ad agganciare la daga e il fodero da baionetta.Completavano la tenuta una bretella per il fucile, il cinturone ed il fodero da baionetta, que
sto nero, che andava collegato al budriere.

Infine c'era la tradizionale lucerna nera, uguale per tutti i carabinieri, un alto cappello a due punte che non li abbandonerà più.
Il grillò era la voce dialettale piemontese per indicare la grovigliuola d'argento (minuscoli cordoncini) che serviva a decorare le spalline dell'uniforme.
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