In mostra la storia dell'Arma dei Carabinieri


Ogni luogo del territorio italiano ha visto e vede tuttora la presenza viva dell’Arma dei Carabinieri, la cui opera si è fatta conoscere, apprezzare, stimare ovunque in Italia e all'estero. Nel corso dei quasi 200 anni della loro storia i Carabinieri hanno segnato il corso degli eventi al fianco dei cittadini, assistendoli, difendendoli, divenendo in questo modo parte integrante della nostra quotidianità.
Per celebrare l'operato dell'Arma e ricordare i momenti più significativi dalla sua istituzione ad oggi, l'Associazione Veicoli Storici Militari Emilia Romagna con patrocinii istituzionali di rilievo, ha progettato la mostra Nei secoli fedele allestita negli spazi della Sala Miceti di Imola (Bo) dall'1 novembre 2008 all'11 gennaio 2009.
Orario: dal giovedì alla domenica 10-12.30 e 15.30-18.30


Gli organizzatori della mostra Nei secoli fedele comunicano che al pubblico che parteciperà alla conferenza di sabato 10 gennaio, ore 17, dedicata a "I Carabinieri nell'ambito delle missioni di Pace" verrà fatto omaggio del pregevole catalogo della mostra e del calendario ad essa dedicato.

mercoledì 26 novembre 2008

Lo svelamento della Virgo Fidelis: photogallery

Di seguito alcune immagini dello svelamento della Virgo Fidelis opera di Luigi E. Mattei, avvenuto il 21 novembre 2008 alla presenza di S.E. il vescovo Tommaso Ghirelli, il Generale del Comando Regionare dell'Arma dei Carabinieri, autorità ed alti ufficiali.






lunedì 24 novembre 2008

Carabinieri nelle favole

Se negli ultimi decenni i Carabinieri sono stati protagonisti di film e fiction, non è difficile immaginare che anche la letteratura si sia occupata di loro, compresa quella per ragazzi. Celeberrimi sono i Carabinieri che arrestano Pinocchio a causa di un trabocchetto tesogli dai bambini cattivi. Proprio su questo episodio sarà imperniato il momento di gioco e narrazione animato dalla Libreria Giù Giù che avrà luogo domenica 30 novembre alle ore 14 alla Sala G. Miceti (Imola – P.le Ragazzi del '99) . Come una specie di magico contenitore, l'episodio della fiaba del Collodi schiuderà una narrazione inedita da cui prenderanno il via, di volta in volta, canzoni, scenette, giochi per un pomeriggio divertente rivolto a tutti i bambini.

(Nella foto un'immagine del Pinocchio della Mondadori illustrato da Nicoletta Ceccoli)

Gli attori Francesca Chillemi e Thierno Thiam (Billo) alla conferenza dedicata ai Carabinieri nei film e nelle fiction

L’Arma dei Carabinieri, fin dalle origini, ha sempre avuto un legame particolarmente positivo con la popolazione civile che, con l’avvento del cinema, ha espresso l’apprezzamento verso l’operato di questo corpo anche attraverso film e, successivamente, fiction televisive.
Di tale argomento parlerà sabato 29 novembre alla Sala G. Miceti (Imola – P.le Ragazzi del ’99) dalle ore 16.30 il Colonnello Giuseppe Petrella nella conferenza in programma nell’ambito della mostra Nei secoli fedele, a cui parteciperanno anche Francesca Chillemi, Miss Italia 2003, una delle attrici protagoniste della fiction “Carabinieri” e Thierno Thiam (Billo), il primo attore africano ad indossare una divisa dell’Arma nella fiction “Capri”.

Le prime apparizioni dei Carabinieri sul grande schermo risalgono agli anni ’50, con la serie “Pane, amore e…” in cui Vittorio De Sica impersonava il leggendario Maresciallo Carotenuto in servizio in un piccolo paesino di campagna. Più di recente, grande successo hanno avuto due film che hanno saputo raccontare l’Arma e la vita dei Carabinieri con la giusta combinazione di ironia e realismo: “I due Carabinieri” (1984), con Enrico Montesano e Carlo Verdone e “Il tenente dei Carabinieri” (1986), sempre con Montesano affiancato stavolta dal grande Nino Manfredi.
Negli anni ’90 ha avuto inizio tutta una serie di fiction televisive dedicate all’Arma, prima fra tutte “Il Maresciallo Rocca” con Gigi Proietti alla cui realizzazione ha collaborato direttamente l’Arma stessa, come pure nel caso di “Don Matteo” e “Carabinieri”. Ma vi sono state anche fiction dedicate ai corpi speciali come “RIS – Delitti imperfetti” , o liberamente ispirate all’attività di Carabinieri realmente esistiti come “Ultimo”, che racconta la lotta alla grande criminalità organizzata attraverso la figura dell’ufficiale che nel ’93 partecipò alla cattura di Totò Riina, capo di Cosa Nostra in Sicilia. Al sacrificio di grandi figure di Carabinieri sono dedicate “Salvo D’Acquisto”, il Vice Brigadiere che si consegnò alla rappresaglia nazista per risparmiare morti civili nel settembre 1943, “Nassirya”, che racconta la storia dei 19 caduti italiani (fra cui 12 Carabinieri) uccisi nell’attacco terroristico al contingente in missione di pace in Iraq nel novembre del 2003, “Il Generale Dalla Chiesa”, imperniata sulla figura di Carlo Alberto Dalla Chiesa protagonista negli anni ’70 della lotta contro il terrorismo, nominato prefetto di Palermo per contrastare la mafia e ucciso a Capaci in un agguato nel settembre 1982. Ma l’Arma ha contribuito anche alla realizzazione di altre fiction come “Amanti e segreti” (2003), il suo seguito del 2004, e “Cefalonia” (2004).

Francesca Chillemi, nata in provincia di Messina nel 1985, interpreta già da due stagioni televisive il ruolo di Laura Flestero nella fiction “Carabinieri”. Vincitrice del titolo di Miss Italia nel 2003 ha all’attivo un ricco curriculum sia come conduttrice (tra le altre trasmissioni L’anno che verrà, Sanremo contro Sanremo) sia come attrice (Vita da paparazzo, Gente di mare 2, Carabinieri 6, Carabinieri 7, Un medico in famiglia).

Thierno Thiam, conosciuto come Billo (Touba, 11 dicembre 1972) è un attore senegalese, che lavora per il cinema e la televisione italiana.
Raggiunta la celebrità con la trasmissione "Libero", ha debuttato come attore nel 1999 nel film di Vincenzo Salemme "Amore a prima vista", nel 2003 ricopre un ruolo nel film di Ferzan Ozpetek "La finestra di fronte", poi recita nel film di Cristina Comencini "Bianco e nero" ed è il protagonista del film "Billo - Il grand Dakhaar", in parte autobiografico. E' apparso nelle serie televisive "Capri" e "Boris".

venerdì 21 novembre 2008

La storia dell'Arma: il regolamento del 1822 e la prima Medaglia d'oro al valor militare

Il nuovo re Carlo Felice, a seguito dei moti del 1821 che misero in luce non solo quanto le idee dei patrioti che chiedevano la costituzione fossero largamente condivise ma anche l’estrema fragilità della struttura di potere sabauda, dispose la regolamentazione dell’organizzazione statale e, in essa, anche del Corpo dei Carabinieri.
Nacque così il “Regolamento Generale del Corpo dei Carabinieri Reali”: in 631 paragrafi ed una serie di allegati fissò ogni aspetto del Corpo, disciplinandone l’organizzazione, le prerogative, le relazioni esterne, il servizio, l’ordine interno e la disciplina. Il Regolamento del 1822 indicò, tra l’altro, alcuni principi duraturi:
- i Carabinieri, tranne che per servizi d’ordinanza, devono essere sempre almeno due;
- devono considerarsi in servizio in qualunque circostanza ed a qualunque ora;
- devono sempre avere un contegno distinto, calmo, ma anche imparziale e umano.
Con lo stesso regolamento del 1822 vennero istituite due nuove Divisioni CCRR in Sardegna (Cagliari e Sassari), ove l’ordine pubblico era mantenuto fin dal 1726 dai Dragoni, dal 1819 Cacciatori Reali di Sardegna. A partire dal 1822 questi furono assorbiti dai Carabinieri Reali, per cui il Corpo crebbe a 3.000 unità.
Negli anni successivi la febbre dei moti, alimentata da profonde esigenze di progresso politico, continuava a salire; nel 1834 i rivoluzionari tentarono un’incursione nella Savoia con quattro colonne di fuoriusciti.
Solo una delle colonne riuscì nell’intento di occupare l’abitato di Les Echelles, catturando il Carabiniere Giovan Battista Scapaccino, impegnato in un’ordinanza; i rivoluzionari, circondatolo, gli imposero di abiurare il Re; al deciso rifiuto, lo abbatterono.
Carlo Alberto concesse al Caduto la Medaglia d’Oro al Valor Militare, la prima dell’Armata Sarda: ancora oggi i militari dell’Arma sono fieri di questo eroico predecessore, non certo per gli ideali politici espressi – oramai generalmente non condivisi - ma per l’esempio di fedeltà fino alla morte che avrebbe caratterizzato sempre le scelte dell’Istituzione.

mercoledì 19 novembre 2008

I duecento anni delle uniformi dei Carabinieri


Le uniformi dei Carabinieri, nel corso dei loro quasi 200 anni di storia, sono state un simbolo e una caratteristica importante di quest’Arma.
Alla loro storia e agli aspetti culturali che vi sono legati è dedicata la prossima conferenza, tenuta dal Ten. Col. Giancarlo Barbonetti, in programma nell’ambito della mostra Nei secoli fedele che si svolgerà Sabato 22 novembre 2008 – alla Sala G. Miceti (Imola – P.le Ragazzi del ’99) dalle ore 17.00 a cui parteciperanno anche dei figuranti che indosseranno divise storiche.
«I Carabinieri - spiega il Ten. Col. Giancarlo Baronetti - nacquero nel 1814 ed ebbero, come la Gendarmeria francese, uno status militare ed una duplice funzione, militare con il compito di difendere il Paese in guerra e civile quale forza di polizia a tutela della Legge. Il nuovo Corpo venne collocato per rango al primo posto dell’Armata e ciò, evidentemente, comportò l’adozione di fregi ed equipaggiamenti che qualificassero in modo inequivocabile la loro appartenenza, non solamente per valenza onorevole, ma anche operativa agli occhi degli onesti che ne richiedevano l’intervento, quanto dei malviventi che ne dovevano temere la presenza.»
«Affrontare l’argomento vasto ed articolato delle uniformi dell’Arma dei Carabinieri - continua Baronetti - è un esercizio complesso che va ben oltre la passione per lo studio, l’apprezzamento e la valutazione degli abiti e dei loro complementi. Le uniformi dei Carabinieri, sempre coerenti con il costume e la cultura delle diverse epoche, sono superbe, eleganti, raffinate, ma non sono solo questo: sono anche la Storia dell’Istituzione, del suo evolversi e del suo crescere al servizio dei cittadini.Nei quasi duecento anni di vita dell’Arma, l’uniforme indossata dai Carabinieri è stata uno dei simboli più rappresentativi dello Stato, sin nei luoghi più isolati.Le uniformi dell’Arma, dal 1814 ad oggi, sono state tante: possiamo contarne anche trecento considerando le variazioni parziali e le esigenze speciali. Sono mutate nella foggia, dall’abito di ispirazione “francese” delle origini alla tenuta del “Carabiniere di quartiere”. Sono cambiate nel colore, dal turchino scuro e celeste degli esordi al nero attuale, passando per una gamma di uniformi per la marcia, per il combattimento e per il servizio d’istituto. Sono variati tanti particolari, tante forme e tanti stili, ma c’è un filo conduttore che lega i due secoli di servizio e che si concretizza in quegli emblemi sempre presenti ed invariati, che sono propri della storia del Carabiniere: gli alamari d’argento rimasti brillanti nel tempo, la bandoliera con la sua giberna, nata per un’esigenza di carattere operativo ed oggi elemento inconfondibile di identificazione, e il cappello a due punte, la cosiddetta “lucerna”.L’uniforme è cambiata e cambierà ancora in funzione delle nuove necessità e dei nuovi costumi, ma i simboli che hanno segnato visivamente il tempo rappresentano sempre la continuità storica dell’Istituzione.Uniformi, perciò, non solo colori, stile e galloni, ma anche storia, cultura e memoria delle vicende di un’Istituzione che, già presente nel Regno di Sardegna, è stata protagonista dell’Unità d’Italia e si è proiettata fino ai giorni nostri, sempre intimamente legata alle sue tradizioni, ai suoi saldi valori morali ed ai suoi simboli immutabili. »

Si informa inoltre che venerdì 21 novembre alle ore 17 in occasione dello svelamento della Virgo Fidelis, bassorilievo in bronzo realizzato dall'artista Luigi Enzo Mattei, saranno presenti S.E. il Vescovo di Imola Tommaso Ghirelli, una rappresentanza della Giunta Comunale e un Generale del Comando Regionale dell’Arma dei Carabinieri.

lunedì 17 novembre 2008

Il 21 novembre svelata la Virgo Fidelis di Luigi E. Mattei

Dopo i due prezioni bozzetti su tela realizzati da Giovanni Fattori, la mostra dedicata alla storia dell'Arma dei Carabinieri Nei secoli fedele, allestita negli spazi della Sala Miceti di Imola (Bo) fino all'11 gennaio 2009, dedica attenzione ad un'altra opera d'arte.Si tratta della Virgo Fidelis, bassorilievo in bronzo realizzato dall'artista Luigi Enzo Mattei in occasione dell'evento e che il 21 novembre alle ore 17 verrà svelato alla presenza di S.E. il Vescovo di Imola Tommaso Ghirelli.
L'interpretazione della Patrona dell'Arma che ne ha voluto dare Luigi E. Mattei privilegia, nell'ambito compositivo, la pregnanza della figura, esaltata quindi dalla maggiore dimensione fisica, a grandezza 4/5 del naturale.I dettagli fisionomici e di postura, rispettosi della tradizione che raffigura il volto di tre quarti e ambedue le mani, derivano dalle recenti esperienze dell'autore, in particolare dalla figura sindonica e dalla "Salus Populi Romani" della Porta Santa Liberiana, ove la Madonna è madre di Dio e Madre della Chiesa, nella Sua Fedeltà totale.Nel solco della lettura sindonica, l'autore ha voluto rappresentare le quattro dita visibili per ogni mano, così come per l'Uomo del Telo, recuperando anche i rapporti proporzionali del Sacro Volto.
Luigi Enzo Mattei, disegnatore e scultore, autore della Porta Santa della Patriarcale Basilica di Santa Maria Maggiore in Roma, è nato a Bologna nel 1945; dopo gli studi artistici è divenuto docente all'Istituto Statale d'Arte ed al Liceo Artistico e poi presso le Accademie di Belle Arti. Nel 1979 è stato nominato Accademico Effettivo nell'Accademia delle Arti della Incisione a Roma. Le sue opere sono esposte in più di ottanta musei e gallerie pubbliche di tutto il mondo; troviamo suoi lavori a Bologna nelle maggiori collezioni pubbliche nonché nella Basilica di Santo Stefano, nella Metropolitana di San Pietro e nella Basilica di San Petronio con il modello della Porta Magna ed i gruppi scultorei della Sacra Natività e della Parete Dal Monte. Nel Loggione Monumentale di San Giovanni in Monte è esposto Il Crocifisso della Sindone, una delle opere sindoniche che hanno celebrato, nel 2006 il 5° Centenario dell'Ufficio Proprio della Sacra Sindone.
Il culto alla "Virgo Fidelis" nell'Arma dei Carbinieri iniziò subito dopo l'ultimo conflitto mondiale grazie all'iniziativa di S.E. Mons. Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, Ordinario Militare d'Italia, e di P. Apolloni S.J., Cappellano Militare Capo. La scelta della Madonna "Virgo Fidelis" era ispirata alla fedeltà nel servire la Patria caratteristica dell'Arma dei Carabinieri che ha per motto: "Nei secoli fedele".Il Comandante Generale dell'Arma partecipe all'idea bandì un concorso artistico per un'opera che raffigurasse la Vergine, che venne vinto dallo scultore architetto Giuliano Leonardi. Egli raffigurò la Vergine in atteggiamento raccolto mentre, alla luce di una lampada leggeva in un libro le parole dell'Apocalisse: "Sii fedele sino alla morte" (Apoc.2,10).L'8 dicembre 1949 Sua Santità Pio XII proclamò ufficialmente Maria "Virgo Fidelis Patrona dei Carabinieri", fissando la celebrazione della festa il 21 novembre, in concomitanza della presentazione di Maria Vergine al Tempio e della ricorrenza della battaglia di Culqualber.

mercoledì 12 novembre 2008

La storia dell'Arma: il battesimo del fuoco

Nel marzo 1815 Napoleone evase dal suo esilio nell’isola d’Elba, gettando nello scompiglio i sovrani appena restaurati, e tra essi i Savoia.
Fu subito guerra, ed il Regno di Sardegna offrì il suo determinante contributo alla coalizione antinapoleonica nel settore della Francia meridionale, dopo aver respinto le puntate nemiche in Savoia.
In tale contesto, l’Armata del Piemonte investì la piazzaforte di Grenoble, la cui presa non era affatto facile: soltanto una carica di cavalleria lanciata al momento opportuno poteva volgere il nemico in fuga, costringendolo ad arroccarsi nelle mura.
Era il 6 luglio 1815 quando il Comandante della colonna attaccante ripartì l’ordine di carica: fu il battesimo del fuoco per il nuovo Corpo, che partecipò all’irresistibile carica con un reparto di 34 uomini comandati dal Luogotenente Taffini d’Acceglio (molti anni dopo diverrà Comandante Generale dell’Arma). Il giorno dopo, Grenoble si arrese ed i Carabinieri ricevettero una lusinghiera menzione nell’ordine del giorno.
Purtroppo, nell’aprile dello stesso anno 1815, il giovane Corpo aveva già dovuto registrare il primo militare caduto in servizio, il Carabiniere Giovanni Boccaccio, della Stazione di Limone. Di pattuglia nelle campagne di Vernante (CN) con altri due colleghi per catturare una banda di nove evasi dal carcere di Cuneo, finì in un’imboscata notturna dei malfattori, rimanendo fulminato da un colpo di fucile.
Nel 1821, i moti insurrezionali finalizzati ad ottenere la Costituzione, non malvisti da Carlo Alberto, scossero il Regno Sabaudo, la sua Armata e pure il giovane Corpo; quest’ultimo riuscì ad adempiere ai doveri discendenti dal giuramento prestato, senza tuttavia venir meno ad una necessaria neutralità tra le rivendicazioni costituzionali e la fedeltà al Sovrano, grazie alle qualità degli Ufficiali ed al livello culturale superiore dei sottufficiali e della truppa (per essere arruolati nel Corpo occorreva saper leggere e scrivere, in un Paese ove l’80% della popolazione era analfabeta).
I Carabinieri Reali, nonostante la difficile situazione, uscirono dalla tempesta non solo indenni, ma con una pioggia di promozioni per sottufficiali e truppa.

Virgo fidelis: l'opera di Mattei svelata il 21 novembre

Un appuntamento di rilievo avrà luogo il 21 novembre, con la presentazione della Virgo Fidelis, bassorilievo in bronzo realizzato dall'artista Luigi Enzo Mattei in occasione dell'evento e che in tal data verrà svelato alla presenza di S.E. il Vescovo di Imola Tommaso Ghirelli

Titolo dell’opera: VIRGO FIDELIS
Misure: cm 56x40x15
Materiale: bronzo
Anno: 2008-10-15
Autore: Luigi E. Mattei

La rinnovata interpretazione della Patrona dell’Arma privilegia, nell’ambito compositivo, la pregnanza della figura, esaltata quindi dalla maggiore dimensione fisica, a grandezza 4/5 del naturale.
I dettagli fisionomici e di postura, rispettosi della tradizione che raffigura il volto di tre quarti e ambedue le mani, derivano dalle recenti esperienze dell’autore, in particolare dalla figura sindonica e dalla “Salus Populi Romani” della Porta Santa Liberiana, ove la Madonna è madre di Dio e Madre della Chiesa, nella Sua Fedeltà totale.
Nel solco della lettura sindonica, l’autore ha voluto rappresentare le quattro dita visibili per ogni mano, così come per l’Uomo del Telo, recuperando anche i rapporti proporzionali del Sacro Volto.

martedì 11 novembre 2008

I compiti dei Carabinieri per la tutela ambientale

La prossima conferenza in programma si svolgerà domenica 16 novembre alla Sala G. Miceti ore 17.00: il Colonnello Michele Sarno parlerà de “I compiti dei Carabinieri per la tutela ambientale”.

L’Italia è stata la prima nazione europea, nel 1986, ad istituire una forza scelta che si occupasse in particolare di tutelare l’applicazione della normativa ambientale, esigenza nata in seguito alle sempre più pressanti problematiche legate alla difesa delle risorse del patrimonio ambientale italiano. Vennero così istituiti il Ministero dell’Ambiente ed il Nucleo Operativo Ecologico (N.O.E.) dei Carabinieri, alle dipendenze di questo stesso ministero con compiti di vigilanza, prevenzione e repressione delle violazioni compiute in materia ambientale.
Con la Legge 23 marzo 2001, n° 93, il N.O.E. ha assunto la nuova denominazione di Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente (C.C.T.A.) ed è stata resa più capillare la struttura organizzativa del Reparto rendendola interprovinciale, così da garantire una presenza qualificata in tutto il territorio nazionale.
Attualmente il Comando Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente si articola in una struttura centrale a Roma che comprende un ufficio Comando, un Reparto Operativo ed una Sezione Analisi (con un Nucleo Analisi ed una Sala Situazione); e una struttura periferica composta da 29 Nuclei Operativi Ecologici dipendenti da 3 Gruppi a competenza areale (Nord - Centro - Sud).
I compiti del Reparto, composto da personale specializzato in legislazione e cultura dell’ambiente, sono quelli di polizia giudiziaria in materia ambientale (esclusi gli accertamenti di natura tecnico-scientifica, per i quali si avvale degli organismi pubblici a ciò preposti come APAT e ARPA, del Servizio Sanitario Nazionale e del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche). Tra i settori d’intervento vi sono quelli relativi all’inquinamento del suolo, idrico, atmosferico ed acustico, alla tutela del paesaggio, della flora e della fauna, all’impiego di sostanze pericolose ed attività a rischio di incidente rilevante, ai materiali strategici radioattivi ed altre sorgenti radioattive, alla protezione dalla esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, alle situazioni di allarme per la diffusione incontrollata di organismi geneticamente modificati (OGM).
Vi è anche un Sistema informativo che ha il compito di acquisire, organizzare, elaborare e distribuire informazioni concernenti le attività di controllo ambientale effettuate da enti e organismi competenti che operano sia a livello regionale che nazionale.
Infine è operativo un pronto intervento ambientale, contattatibile con il numero 800-253608 a disposizione del cittadino per segnalare emergenze ambientali e chiedere informazioni riguardo la tutela dell'ambiente.

sabato 8 novembre 2008

In mostra anche due preziosi bozzetti di Giovanni Fattori

Due prezioni oggetti si sono aggiunti alla già ricca esposizione dedicata alla storia dell’Arma dei Carabinieri. Nell’ambito della mostra Nei secoli fedele, allestita negli spazi della Sala Miceti di Imola (Bo) fino all'11 gennaio 2009, sono stati collocati anche due bozzetti su tela realizzati da Giovanni Fattori, uno dei maggiori esponenti dei Macchiaioli assieme a Silvestro Lega e Telemaco Signorini.
Le opere, dedicate all’Arma, ritraggono una la battaglia di calatafimi, e l’altra tre carabinieri a cavallo.
Gli organizzatori della mostra sono estrememente soddisfatti di potere ospitare due opere di così grande valore, e la loro esposizione assume un particolare significato ricorrendo nel 2008 il centenario della morte del grande pittore ((Livorno, 6 settembre 1825 – Firenze, 30 agosto 1908).
La mostra, inaugurata lo scorso sabato con una cerimonia che ha registrato una grande partecipazione di pubblico, è visitabile dal giovedì alla domenica 10-12.30 e 15.30-18.30.
Ricordiamo che la prossima conferenza in programma si svolgerà domenica 16 novembre alla Sala G. Miceti ore 17.00: il Colonnello Michele Sarno parlerà de “I compiti dei Carabinieri per la tutela ambientale”.Inoltre un appuntamento di rilievo avrà luogo il 21 novembre, con la presentazione della Virgo Fidelis, bassorilievo in bronzo realizzato dall'artista Luigi Enzo Mattei in occasione dell'evento e che in tal data verrà svelato alla presenza di S.E. il Vescovo di Imola Tommaso Ghirelli.

Le foto dell'inaugurazione - 1 novembre 2008



































































































giovedì 6 novembre 2008

La storia dell'Arma: le Regie patenti istitutive

Il 13 luglio 1814 è la data della nascita del Corpo dei Carabinieri Reali: Vittorio Emanuele I emanò le Regie Patenti con cui organizzò tutto il settore dell’ordine e della sicurezza pubblica, prevedendo l’istituzione della Direzione Generale di Buon Governo che si sarebbe avvalsa dei Carabinieri Reali per il raggiungimento dei suoi scopi:
“ Per ristabilire ed assicurare il buon ordine e la pubblica tranquillità, che le passate disgustose vicende hanno non poco turbato a danno dei buoni e fedeli Nostri sudditi, abbiamo riconosciuto che sia necessario mettere in atto tutti quei mezzi che possono essere confacenti per scoprire e sottoporre al rigore della Legge i malviventi ed i male intenzionati, e per prevenire le perniciose conseguenze che da simili soggetti, sempre odiosi alla società, possono derivare a danno dei privati cittadini e dello Stato….. Abbiamo ordinato….. la formazione di un corpo di militari, distinti per buona condotta e saggezza, chiamati col nome di Corpo dei Carabinieri Reali. Essi avranno le speciali prerogative, attribuzioni ed incombenze finalizzate allo scopo di contribuire sempre più alla maggiore prosperità dello Stato, che non può essere disgiunta dalla protezione e difesa dei buoni e fedeli sudditi nostri”.
La parola Carabiniere, di per sé, non era affatto nuova; derivava dall’arma, la carabina, caratteristica dei reparti di fanteria leggera, che avevano a disposizione armi di maggiore precisione, gittata e distruttività, come appunto la carabina e la granata: i fanti di questi reparti avevano un addestramento superiore perché dovevano possedere notevoli mobilità ed iniziativa. Tali caratteristiche accomunavano concettualmente, almeno dal punto di vista militare, i Carabinieri ai Granatieri, tant’è che anche i militari dell’Arma indosseranno gli alamari ed uno dei loro simboli, la granata con fiamma, la troviamo appunto nei Granatieri.
Per il nuovo Corpo vennero stabiliti ordinamento, uniformi, armamento, modalità del servizio ed anche l’aspetto esteriore: i Carabinieri dovevano esprimere anche nei dettagli il fatto di essere i difensori dell’ordine dinastico ricostituito talché, equipaggiati di tutto punto, erano pronti a fare il loro ingresso nella storia.

martedì 4 novembre 2008

La storia dell'Arma - Le origini

Il 3 aprile 1814 Napoleone Bonaparte venne dichiarato decaduto dalla sua carica imperiale, così Vittorio Emanuele I di Savoia, sull’onda della Restaurazione, riuscì finalmente a fare rientro al suo Regno di Sardegna.
L’8 maggio successivo, il Re sbarcò a Genova e poté rendersi immediatamente conto dell’estrema precarietà dell’ordine e della sicurezza pubblica, conseguenza anche dei drammatici sconvolgimenti politici degli ultimi anni.
Certamente l’anziano monarca era intenzionato a fare “tabula rasa” di tutte le strutture sociali, economiche e politiche ereditate dall’odiata dominazione francese ma, per l’organizzazione di una nuova polizia, efficiente e fidata, non nascose la sua ammirazione per la Gendarmeria d’oltralpe, con duplice funzione di polizia civile e militare. Nel giugno dello stesso anno furono presentati due progetti, dai quali poté delineare la configurazione del nuovo Corpo, di élite, con ampie competenze in materia di ordine pubblico, la cui funzione di garanzia della stabilità interna era considerata talmente importante da venir dopo solo alla salvaguardia del Sovrano.
La forza con cui i Carabinieri cominciarono ad operare fu di 27 ufficiali e 776 tra sottufficiali e truppa. Di quegli 803 militari, 476 erano a cavallo, 327 a piedi.
Il Corpo sarebbe stato articolato in Divisioni (corrispondenti agli attuali Comandi Provinciali), comandati da un capitano; ogni Divisione avrebbe avuto sotto di sé una serie di Luogotenenze, guidate da un luogotenente o da un sottotenente; queste coordinavano l’ultimo anello della catena, le Stazioni, che erano capillarmente distribuite su tutto il territorio e comandate da marescialli e brigadieri.
L’obiettivo di costituire una prima linea di difesa territoriale e di coprire sistematicamente il territorio per il controllo della criminalità è rimasto praticamente lo stesso fino ai nostri tempi: Vittorio Emanuele I non poteva ancora immaginare che stava dando vita ad un’Istituzione che sarebbe sopravissuta non solo a Lui ed alla Monarchia, ma anche a due Guerre Mondiali, al Fascismo, a tante vicende della Nazione, per giungere più che mai salda ai nostri giorni, con due secoli di Storia, pronta ancora a servire lo Stato ed i suoi cittadini.