In mostra la storia dell'Arma dei Carabinieri


Ogni luogo del territorio italiano ha visto e vede tuttora la presenza viva dell’Arma dei Carabinieri, la cui opera si è fatta conoscere, apprezzare, stimare ovunque in Italia e all'estero. Nel corso dei quasi 200 anni della loro storia i Carabinieri hanno segnato il corso degli eventi al fianco dei cittadini, assistendoli, difendendoli, divenendo in questo modo parte integrante della nostra quotidianità.
Per celebrare l'operato dell'Arma e ricordare i momenti più significativi dalla sua istituzione ad oggi, l'Associazione Veicoli Storici Militari Emilia Romagna con patrocinii istituzionali di rilievo, ha progettato la mostra Nei secoli fedele allestita negli spazi della Sala Miceti di Imola (Bo) dall'1 novembre 2008 all'11 gennaio 2009.
Orario: dal giovedì alla domenica 10-12.30 e 15.30-18.30


Gli organizzatori della mostra Nei secoli fedele comunicano che al pubblico che parteciperà alla conferenza di sabato 10 gennaio, ore 17, dedicata a "I Carabinieri nell'ambito delle missioni di Pace" verrà fatto omaggio del pregevole catalogo della mostra e del calendario ad essa dedicato.

mercoledì 12 novembre 2008

La storia dell'Arma: il battesimo del fuoco

Nel marzo 1815 Napoleone evase dal suo esilio nell’isola d’Elba, gettando nello scompiglio i sovrani appena restaurati, e tra essi i Savoia.
Fu subito guerra, ed il Regno di Sardegna offrì il suo determinante contributo alla coalizione antinapoleonica nel settore della Francia meridionale, dopo aver respinto le puntate nemiche in Savoia.
In tale contesto, l’Armata del Piemonte investì la piazzaforte di Grenoble, la cui presa non era affatto facile: soltanto una carica di cavalleria lanciata al momento opportuno poteva volgere il nemico in fuga, costringendolo ad arroccarsi nelle mura.
Era il 6 luglio 1815 quando il Comandante della colonna attaccante ripartì l’ordine di carica: fu il battesimo del fuoco per il nuovo Corpo, che partecipò all’irresistibile carica con un reparto di 34 uomini comandati dal Luogotenente Taffini d’Acceglio (molti anni dopo diverrà Comandante Generale dell’Arma). Il giorno dopo, Grenoble si arrese ed i Carabinieri ricevettero una lusinghiera menzione nell’ordine del giorno.
Purtroppo, nell’aprile dello stesso anno 1815, il giovane Corpo aveva già dovuto registrare il primo militare caduto in servizio, il Carabiniere Giovanni Boccaccio, della Stazione di Limone. Di pattuglia nelle campagne di Vernante (CN) con altri due colleghi per catturare una banda di nove evasi dal carcere di Cuneo, finì in un’imboscata notturna dei malfattori, rimanendo fulminato da un colpo di fucile.
Nel 1821, i moti insurrezionali finalizzati ad ottenere la Costituzione, non malvisti da Carlo Alberto, scossero il Regno Sabaudo, la sua Armata e pure il giovane Corpo; quest’ultimo riuscì ad adempiere ai doveri discendenti dal giuramento prestato, senza tuttavia venir meno ad una necessaria neutralità tra le rivendicazioni costituzionali e la fedeltà al Sovrano, grazie alle qualità degli Ufficiali ed al livello culturale superiore dei sottufficiali e della truppa (per essere arruolati nel Corpo occorreva saper leggere e scrivere, in un Paese ove l’80% della popolazione era analfabeta).
I Carabinieri Reali, nonostante la difficile situazione, uscirono dalla tempesta non solo indenni, ma con una pioggia di promozioni per sottufficiali e truppa.

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