In mostra la storia dell'Arma dei Carabinieri


Ogni luogo del territorio italiano ha visto e vede tuttora la presenza viva dell’Arma dei Carabinieri, la cui opera si è fatta conoscere, apprezzare, stimare ovunque in Italia e all'estero. Nel corso dei quasi 200 anni della loro storia i Carabinieri hanno segnato il corso degli eventi al fianco dei cittadini, assistendoli, difendendoli, divenendo in questo modo parte integrante della nostra quotidianità.
Per celebrare l'operato dell'Arma e ricordare i momenti più significativi dalla sua istituzione ad oggi, l'Associazione Veicoli Storici Militari Emilia Romagna con patrocinii istituzionali di rilievo, ha progettato la mostra Nei secoli fedele allestita negli spazi della Sala Miceti di Imola (Bo) dall'1 novembre 2008 all'11 gennaio 2009.
Orario: dal giovedì alla domenica 10-12.30 e 15.30-18.30


Gli organizzatori della mostra Nei secoli fedele comunicano che al pubblico che parteciperà alla conferenza di sabato 10 gennaio, ore 17, dedicata a "I Carabinieri nell'ambito delle missioni di Pace" verrà fatto omaggio del pregevole catalogo della mostra e del calendario ad essa dedicato.

martedì 4 novembre 2008

La storia dell'Arma - Le origini

Il 3 aprile 1814 Napoleone Bonaparte venne dichiarato decaduto dalla sua carica imperiale, così Vittorio Emanuele I di Savoia, sull’onda della Restaurazione, riuscì finalmente a fare rientro al suo Regno di Sardegna.
L’8 maggio successivo, il Re sbarcò a Genova e poté rendersi immediatamente conto dell’estrema precarietà dell’ordine e della sicurezza pubblica, conseguenza anche dei drammatici sconvolgimenti politici degli ultimi anni.
Certamente l’anziano monarca era intenzionato a fare “tabula rasa” di tutte le strutture sociali, economiche e politiche ereditate dall’odiata dominazione francese ma, per l’organizzazione di una nuova polizia, efficiente e fidata, non nascose la sua ammirazione per la Gendarmeria d’oltralpe, con duplice funzione di polizia civile e militare. Nel giugno dello stesso anno furono presentati due progetti, dai quali poté delineare la configurazione del nuovo Corpo, di élite, con ampie competenze in materia di ordine pubblico, la cui funzione di garanzia della stabilità interna era considerata talmente importante da venir dopo solo alla salvaguardia del Sovrano.
La forza con cui i Carabinieri cominciarono ad operare fu di 27 ufficiali e 776 tra sottufficiali e truppa. Di quegli 803 militari, 476 erano a cavallo, 327 a piedi.
Il Corpo sarebbe stato articolato in Divisioni (corrispondenti agli attuali Comandi Provinciali), comandati da un capitano; ogni Divisione avrebbe avuto sotto di sé una serie di Luogotenenze, guidate da un luogotenente o da un sottotenente; queste coordinavano l’ultimo anello della catena, le Stazioni, che erano capillarmente distribuite su tutto il territorio e comandate da marescialli e brigadieri.
L’obiettivo di costituire una prima linea di difesa territoriale e di coprire sistematicamente il territorio per il controllo della criminalità è rimasto praticamente lo stesso fino ai nostri tempi: Vittorio Emanuele I non poteva ancora immaginare che stava dando vita ad un’Istituzione che sarebbe sopravissuta non solo a Lui ed alla Monarchia, ma anche a due Guerre Mondiali, al Fascismo, a tante vicende della Nazione, per giungere più che mai salda ai nostri giorni, con due secoli di Storia, pronta ancora a servire lo Stato ed i suoi cittadini.

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