
Le uniformi dei Carabinieri, nel corso dei loro quasi 200 anni di storia, sono state un simbolo e una caratteristica importante di quest’Arma.
Alla loro storia e agli aspetti culturali che vi sono legati è dedicata la prossima conferenza, tenuta dal Ten. Col. Giancarlo Barbonetti, in programma nell’ambito della mostra Nei secoli fedele che si svolgerà Sabato 22 novembre 2008 – alla Sala G. Miceti (Imola – P.le Ragazzi del ’99) dalle ore 17.00 a cui parteciperanno anche dei figuranti che indosseranno divise storiche.
«I Carabinieri - spiega il Ten. Col. Giancarlo Baronetti - nacquero nel 1814 ed ebbero, come la Gendarmeria francese, uno status militare ed una duplice funzione, militare con il compito di difendere il Paese in guerra e civile quale forza di polizia a tutela della Legge. Il nuovo Corpo venne collocato per rango al primo posto dell’Armata e ciò, evidentemente, comportò l’adozione di fregi ed equipaggiamenti che qualificassero in modo inequivocabile la loro appartenenza, non solamente per valenza onorevole, ma anche operativa agli occhi degli onesti che ne richiedevano l’intervento, quanto dei malviventi che ne dovevano temere la presenza.»
«Affrontare l’argomento vasto ed articolato delle uniformi dell’Arma dei Carabinieri - continua Baronetti - è un esercizio complesso che va ben oltre la passione per lo studio, l’apprezzamento e la valutazione degli abiti e dei loro complementi. Le uniformi dei Carabinieri, sempre coerenti con il costume e la cultura delle diverse epoche, sono superbe, eleganti, raffinate, ma non sono solo questo: sono anche la Storia dell’Istituzione, del suo evolversi e del suo crescere al servizio dei cittadini.Nei quasi duecento anni di vita dell’Arma, l’uniforme indossata dai Carabinieri è stata uno dei simboli più rappresentativi dello Stato, sin nei luoghi più isolati.Le uniformi dell’Arma, dal 1814 ad oggi, sono state tante: possiamo contarne anche trecento considerando le variazioni parziali e le esigenze speciali. Sono mutate nella foggia, dall’abito di ispirazione “francese” delle origini alla tenuta del “Carabiniere di quartiere”. Sono cambiate nel colore, dal turchino scuro e celeste degli esordi al nero attuale, passando per una gamma di uniformi per la marcia, per il combattimento e per il servizio d’istituto. Sono variati tanti particolari, tante forme e tanti stili, ma c’è un filo conduttore che lega i due secoli di servizio e che si concretizza in quegli emblemi sempre presenti ed invariati, che sono propri della storia del Carabiniere: gli alamari d’argento rimasti brillanti nel tempo, la bandoliera con la sua giberna, nata per un’esigenza di carattere operativo ed oggi elemento inconfondibile di identificazione, e il cappello a due punte, la cosiddetta “lucerna”.L’uniforme è cambiata e cambierà ancora in funzione delle nuove necessità e dei nuovi costumi, ma i simboli che hanno segnato visivamente il tempo rappresentano sempre la continuità storica dell’Istituzione.Uniformi, perciò, non solo colori, stile e galloni, ma anche storia, cultura e memoria delle vicende di un’Istituzione che, già presente nel Regno di Sardegna, è stata protagonista dell’Unità d’Italia e si è proiettata fino ai giorni nostri, sempre intimamente legata alle sue tradizioni, ai suoi saldi valori morali ed ai suoi simboli immutabili. »
Si informa inoltre che venerdì 21 novembre alle ore 17 in occasione dello svelamento della Virgo Fidelis, bassorilievo in bronzo realizzato dall'artista Luigi Enzo Mattei, saranno presenti S.E. il Vescovo di Imola Tommaso Ghirelli, una rappresentanza della Giunta Comunale e un Generale del Comando Regionale dell’Arma dei Carabinieri.
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