In mostra la storia dell'Arma dei Carabinieri


Ogni luogo del territorio italiano ha visto e vede tuttora la presenza viva dell’Arma dei Carabinieri, la cui opera si è fatta conoscere, apprezzare, stimare ovunque in Italia e all'estero. Nel corso dei quasi 200 anni della loro storia i Carabinieri hanno segnato il corso degli eventi al fianco dei cittadini, assistendoli, difendendoli, divenendo in questo modo parte integrante della nostra quotidianità.
Per celebrare l'operato dell'Arma e ricordare i momenti più significativi dalla sua istituzione ad oggi, l'Associazione Veicoli Storici Militari Emilia Romagna con patrocinii istituzionali di rilievo, ha progettato la mostra Nei secoli fedele allestita negli spazi della Sala Miceti di Imola (Bo) dall'1 novembre 2008 all'11 gennaio 2009.
Orario: dal giovedì alla domenica 10-12.30 e 15.30-18.30


Gli organizzatori della mostra Nei secoli fedele comunicano che al pubblico che parteciperà alla conferenza di sabato 10 gennaio, ore 17, dedicata a "I Carabinieri nell'ambito delle missioni di Pace" verrà fatto omaggio del pregevole catalogo della mostra e del calendario ad essa dedicato.

venerdì 19 dicembre 2008

Storia dei carabinieri: l'annessione degli stati preunitari

Si iniziò con la Lombardia, ceduta al Piemonte alla fine della guerra: a Milano venne inviato il Colonnello Trofimo Arnulfi che riuscirà ad incorporare, tramite selezione, la parte migliore della gendarmeria, consolidando il controllo sulla Regione.
Più complessa fu la situazione negli altri Stati dell’Italia Centro-Settentrionale (Granducato di Toscana, Ducati di Parma e Modena, legazioni pontificie ….. ), ove governi provvisori dichiararono decaduti i Sovrani e dove il Regno Sabaudo non poteva formalmente intervenire per non causare incidenti internazionali. In questo complicato e frenetico mosaico, i Carabinieri dovettero agire per riconvertire le gendarmerie locali in unità del Corpo, ancor prima che quegli Stati venissero ufficialmente annessi. Il ruolo dei CC.RR. non fu spettacolare, ma di estrema importanza per organizzare il nuovo potere Sabaudo; nei mesi in cui la sorte degli Stati italiani centrali non era affatto decisa, pochi ufficiali dei Carabinieri fissarono con discrezione ed energia gli avamposti del futuro Regno d’Italia.
La loro esperienza fu preziosa anche per affrontare un’impresa ancor più impegnativa: la conquista del Regno dei Borboni. La notte tra il 5 ed il 6 maggio 1860 cominciò avventurosamente l’impresa dei Mille; l’epica conquista comportò una successiva azione - meno esaltante ma altrettanto importante - per sottoporre quei territori al controllo sabaudo: il 14 luglio 1860 viene costituito il Corpo dei Carabinieri di Sicilia, in una situazione ancora ambigua, talché il primo Comandante, il Maggiore Massiera, e gli specialisti che lo seguirono, presentarono le dimissioni temporanee dal Corpo, per non creare problemi politici.
Analogamente, il 23 ottobre 1860, poco prima dello storico incontro di Teano – giunse a Napoli il Colonnello Arnulfi che provvide ad articolare il Corpo dei Carabinieri in Campania, anche attraverso una selezione particolarmente severa dei componenti della gendarmeria borbonica.
All’inizio del 1861, l’Arma presentava un organico di 500 Ufficiali e 20.000 sottufficiali e truppa. Il 18 febbraio 1861 vide la prima convocazione del Parlamento Italiano ed il 17 marzo successivo venne proclamato il Regno d’Italia.

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