In mostra la storia dell'Arma dei Carabinieri


Ogni luogo del territorio italiano ha visto e vede tuttora la presenza viva dell’Arma dei Carabinieri, la cui opera si è fatta conoscere, apprezzare, stimare ovunque in Italia e all'estero. Nel corso dei quasi 200 anni della loro storia i Carabinieri hanno segnato il corso degli eventi al fianco dei cittadini, assistendoli, difendendoli, divenendo in questo modo parte integrante della nostra quotidianità.
Per celebrare l'operato dell'Arma e ricordare i momenti più significativi dalla sua istituzione ad oggi, l'Associazione Veicoli Storici Militari Emilia Romagna con patrocinii istituzionali di rilievo, ha progettato la mostra Nei secoli fedele allestita negli spazi della Sala Miceti di Imola (Bo) dall'1 novembre 2008 all'11 gennaio 2009.
Orario: dal giovedì alla domenica 10-12.30 e 15.30-18.30


Gli organizzatori della mostra Nei secoli fedele comunicano che al pubblico che parteciperà alla conferenza di sabato 10 gennaio, ore 17, dedicata a "I Carabinieri nell'ambito delle missioni di Pace" verrà fatto omaggio del pregevole catalogo della mostra e del calendario ad essa dedicato.

mercoledì 10 dicembre 2008

Storia dei carabinieri: la Guerra d'Indipendenza e la carica di Pastrengo

Il 23 febbraio 1832, sul cappello del Carabiniere apparve per la prima volta la granata con fiamma: diventerà uno dei simboli più caratterizzanti dell’Istituzione. Subito dopo, il 25 giugno 1833, i Carabinieri adottarono il pennacchio rosso-blu, a piume corte per sottufficiali e militari di truppa, a piume lunghe e ricadenti a “salice piangente” per gli ufficiali.Ma gli anni ’40 del XIX secolo saranno indimenticabili per il nuovo vento di libertà, indipendenza ed uguaglianza che attraversava tutta l’Europa, e con essa il Regno di Sardegna: l’8 febbraio 1848 Re Carlo Alberto aveva proclamato lo Statuto, la prima carta costituzionale italiana (rimase vigente per un secolo), certamente ancora limitata per quanto riguardava i diritti del popolo e quelli individuali, ma certamente tale da porre le basi per un tremendo contrasto con l’Impero Asburgico, difensore dello status quo stabilito con la Restaurazione: e fu subito guerra!Per la prima volta l’Armata Sarda, adottò il tricolore in una guerra che non fu solo per l’indipendenza, ma anche per difendere i nuovi ideali contro un nemico enormemente più forte. Venne disposta la mobilitazione di 434 carabinieri a cavallo, ordinati in tre squadroni e tre mezzi squadroni. I tre squadroni di guerra costituirono un Corpo di cavalleria di riserva al servizio diretto del Re, con la possibilità di essere impiegati in combattimento.La loro importanza risultò chiara nell’episodio di Pastrengo del 30 aprile 1848: Re Carlo Alberto si era esposto troppo al fuoco avversario e rischiava di essere catturato da fucilieri austriaci. Il comandante degli squadroni, Maggiore Negri di Sanfront, non esitò un attimo a far scattare la carica: l’irruente ed inarrestabile impeto dei Carabinieri non solo valse la salvezza del Re, ma elettrizzò talmente l’Armata Sarda che la giornata poté concludersi con una meravigliosa vittoria.La Bandiera di Guerra dell’Arma Carabinieri verrà decorata con una Medaglia d’Argento al Valor Militare. Sempre nel corso della I Guerra d’Indipendenza i Carabinieri ebbero modo di distinguersi a Verona, alle gole di Staffalo, sulle alture di Sommacampagna, a Milano e Peschiera, guadagnando alla Bandiera altre due Medaglie di Bronzo al V.M..


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