In mostra la storia dell'Arma dei Carabinieri


Ogni luogo del territorio italiano ha visto e vede tuttora la presenza viva dell’Arma dei Carabinieri, la cui opera si è fatta conoscere, apprezzare, stimare ovunque in Italia e all'estero. Nel corso dei quasi 200 anni della loro storia i Carabinieri hanno segnato il corso degli eventi al fianco dei cittadini, assistendoli, difendendoli, divenendo in questo modo parte integrante della nostra quotidianità.
Per celebrare l'operato dell'Arma e ricordare i momenti più significativi dalla sua istituzione ad oggi, l'Associazione Veicoli Storici Militari Emilia Romagna con patrocinii istituzionali di rilievo, ha progettato la mostra Nei secoli fedele allestita negli spazi della Sala Miceti di Imola (Bo) dall'1 novembre 2008 all'11 gennaio 2009.
Orario: dal giovedì alla domenica 10-12.30 e 15.30-18.30


Gli organizzatori della mostra Nei secoli fedele comunicano che al pubblico che parteciperà alla conferenza di sabato 10 gennaio, ore 17, dedicata a "I Carabinieri nell'ambito delle missioni di Pace" verrà fatto omaggio del pregevole catalogo della mostra e del calendario ad essa dedicato.

giovedì 8 gennaio 2009

Storia dei carabinieri: verso Roma capitale

Una pagina poco nota della storia dell’Italia appena unificata – e molto importante anche per l’Arma – fu scritta nel 1866 con la rivolta del “sette e mezzo”, così detta dalla durata della sommossa che interessò Palermo e la Sicilia Occidentale. Il 15 settembre 1866, favorita anche dalla repulsione popolare per le pesanti norme imposte dal nuovo potere, le prime bande armate comparivano sulle montagne dominanti Palermo ed a centinai i ribelli calarono nei quartieri popolari.
Cera di tutto: evasi, disertori, ex impiegati borbonici, ecclesiastici espropriati ed anche mazziniani, saldati da un sordo odio antistatale. La “guerriglia” di Palermo poi si estese a Monreale, quindi a macchia d’olio a Misilmeri, Villabate, Bagheria.
La lotta fu cruenta e solo il 19 settembre, ripresesi dalla sorpresa, le forze dell’ordine passarono al contrattacco soffocando la rivolta; ma i Carabinieri, che più degli altri avevano subito il furore dei malintenzionati fino all’arrivo di un Corpo di spedizione, lasciarono sul terreno oltre 50 Caduti.
Ormai, però, l’obiettivo dell’unificazione di tutta la Penisola veniva perseguito senza sosta: all’alba del 20 settembre del 1870 le batterie d’artiglieria italiane batterono le mura di Roma e alle 9.45 si aprì il varco di Porta Pia. Quindici minuti dopo i Bersaglieri irruppero nella breccia: mescolate tra le truppe da assalto, entravano alla spicciolata anche le lucerne dei Carabinieri.
Ma il vero lavoro dell’Arma cominciò subito dopo l’entrata in Roma: in una settimana vennero eseguiti 192 arresti ed evacuati almeno 10.000 militari avversari. Appena dopo 12 giorni i CC.RR. furono chiamati ad organizzare la sorveglianza del plebiscito di annessione al Regno d’Italia: grazie alla loro opera le votazioni si svolsero senza incidenti. Nei tre anni successivi i Carabinieri furono in prima fila nella soluzione di tutti i problemi di polizia legati al trasferimento delle Istituzioni in una Capitale che si stava completamente ristrutturando.
Dopo che il Sovrano e la sua corte si insediarono nel Quirinale e dopo che anche il Parlamento si trasferì nella nuova e definitiva Capitale, venne ufficialmente creata, il 10 gennaio 1874, la Legione di Roma.
Il 30 settembre 1873, intanto, il Corpo dei Carabinieri Reali diventò ufficialmente “Arma dei Carabinieri Reali”.

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