In mostra la storia dell'Arma dei Carabinieri


Ogni luogo del territorio italiano ha visto e vede tuttora la presenza viva dell’Arma dei Carabinieri, la cui opera si è fatta conoscere, apprezzare, stimare ovunque in Italia e all'estero. Nel corso dei quasi 200 anni della loro storia i Carabinieri hanno segnato il corso degli eventi al fianco dei cittadini, assistendoli, difendendoli, divenendo in questo modo parte integrante della nostra quotidianità.
Per celebrare l'operato dell'Arma e ricordare i momenti più significativi dalla sua istituzione ad oggi, l'Associazione Veicoli Storici Militari Emilia Romagna con patrocinii istituzionali di rilievo, ha progettato la mostra Nei secoli fedele allestita negli spazi della Sala Miceti di Imola (Bo) dall'1 novembre 2008 all'11 gennaio 2009.
Orario: dal giovedì alla domenica 10-12.30 e 15.30-18.30


Gli organizzatori della mostra Nei secoli fedele comunicano che al pubblico che parteciperà alla conferenza di sabato 10 gennaio, ore 17, dedicata a "I Carabinieri nell'ambito delle missioni di Pace" verrà fatto omaggio del pregevole catalogo della mostra e del calendario ad essa dedicato.

giovedì 8 gennaio 2009

Storia dei carabinieri: Chiaffredo Bergia

Chiaffredo Bergia è il militare dell’Arma più decorato; la sua fama, ancor vivente, fu tale che egli divenne protagonista non solo dei fatti di cronaca della seconda metà del XIX secolo, ma anche delle fantasie popolari che lo individuarono come il simbolo della Giustizia in perenne lotta contro il male.
Nacque il 1° gennaio 1840 a Paesana (CN), in un’umile famiglia, e svolse il lavoro di facchino. A vent’anni chiese ed ottenne di far parte dei Carabinieri Reali; destinato alla Legione di Chieti quale carabiniere semplice, ebbe subito a che fare con le tante piccole masnade feroci che infestavano ancora il Meridione.
Promosso Vicebrigadiere, nel 1867 assunse il comando della Stazione di Campotosto (AQ), ove catturò, lo stesso anno, il famoso brigante Andriani. Nel 1868 fu la volta della banda Palombieri, sgominata nelle montagne tra le provincie dell’Aquila e di Teramo.
Nel 1870 lo troviamo a Vasto (CH) dove, al bosco della Dogliola, riuscì ad avere ragione della banda D’Alena e subito dopo anche di quella del famigerato Pomponio, che per quasi dieci anni aveva terrorizzato quelle popolazioni.
Nel luglio 1871, nella zona di Sulmona (AQ), con altri tre carabinieri cadde in un tranello organizzato dalla banda di Tola, ma con audacia e perizia riuscì a capovolgere la situazione ed a catturare il capo della masnada ed i suoi gregari.
Sempre nel 1871, venne promosso Maresciallo e nel 1880 addirittura Sottotenente; da ultimo, nel dicembre del 1891 conseguì il grado di Capitano. Si spense a Bari nel 1892.
Durante la sua prestigiosa carriera ebbe numerosissimi riconoscimenti non solo dalle autorità pubbliche ma anche di provenienza popolare. Tantissime le decorazioni ottenute, tra le quali spiccano una Croce dell’Ordine Militare di Savoia, una Medaglia d’Oro, tre d’Argento e due di Bronzo al Valor Militare.
Chiaffredo Bergia, come ebbe a scrivere un giornale dell’epoca “ fu prode fra i prodi, fu valoroso fra i valorosi; chi, come lui, raggiunse da umili principi meta gloriosa, e seppe solo per indomita virtù di animo segnare il suo nome fra i più benemeriti della Patria, deve servire di esemplare ricordo alla gioventù italiana”.

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