In mostra la storia dell'Arma dei Carabinieri


Ogni luogo del territorio italiano ha visto e vede tuttora la presenza viva dell’Arma dei Carabinieri, la cui opera si è fatta conoscere, apprezzare, stimare ovunque in Italia e all'estero. Nel corso dei quasi 200 anni della loro storia i Carabinieri hanno segnato il corso degli eventi al fianco dei cittadini, assistendoli, difendendoli, divenendo in questo modo parte integrante della nostra quotidianità.
Per celebrare l'operato dell'Arma e ricordare i momenti più significativi dalla sua istituzione ad oggi, l'Associazione Veicoli Storici Militari Emilia Romagna con patrocinii istituzionali di rilievo, ha progettato la mostra Nei secoli fedele allestita negli spazi della Sala Miceti di Imola (Bo) dall'1 novembre 2008 all'11 gennaio 2009.
Orario: dal giovedì alla domenica 10-12.30 e 15.30-18.30


Gli organizzatori della mostra Nei secoli fedele comunicano che al pubblico che parteciperà alla conferenza di sabato 10 gennaio, ore 17, dedicata a "I Carabinieri nell'ambito delle missioni di Pace" verrà fatto omaggio del pregevole catalogo della mostra e del calendario ad essa dedicato.

venerdì 9 gennaio 2009

Storia dei carabinieri: lotta alla criminalità a cavallo di due secoli

Alla fine del XIX secolo destava particolare allarme la recrudescenza della criminalità, soprattutto in Sardegna, con epicentro nel Nuorese, ove operavano con successo il Vicebrigadiere Gasco, piemontese, ed il Brigadiere Cau, sardo.
Dopo numerosi successi contro le agguerrite bande, la mattina dell’11 luglio 1899 si giunse all’epilogo finale con il gruppo che si riunì intorno ai fratelli Serra-Sanna, nell’aspra contrada di Morgogliai di Orgosolo. La scena si apriva con il Brigadiere Cau, camuffato da contadino e con un potente cannocchiale, che riuscì ad individuare il covo dei banditi e tracciò lo schizzo del luogo. Il comandante, Capitano Petella, chiamò a raccolta 150 carabinieri e 60 soldati, dando il via a quella che fu paragonata ad una “caccia grossa”. La capacità dei militari, in particolare del maresciallo Gasco, consentì l’eliminazione della feroce banda.
Al termine dell’operazione, il Brigadiere Cau ottenne la Medaglia d’Oro al V.M., mentre il Capitano Petella ed il Vicebrigadiere Gasco quella d’argento.
Ma anche il resto della Penisola subiva la recrudescenza della criminalità:
- il 24 ottobre 1896, nei dintorni di Capalbio (GR), 3 carabinieri riuscirono finalmente ad eliminare la minaccia del famoso bandito Tiburzi;
- il 1 novembre 1897, in provincia di Grosseto, i Carabinieri distrussero, nel corso di una vera battaglia, le bande Albertini, Menichetti, Ranucci ed Ansuini;
- in Calabria, nel 1899, ebbero qualche popolarità le gesta e la figura di Giuseppe Musolino che, evaso dal carcere di Gerace, durante la latitanza si rese colpevole di altri delitti; la sua cattura avvenne ad opera di militari della Legione di Ancona, nel 1901;
- anche in Puglia ci furono fenomeni sporadici di delinquenza organizzata; da menzionare la banda dei fratelli Frattaruolo, che negli anni 1895-1896 si insediò nel Gargano, acquistando presto triste fama; la banda fu sgominata da speciali squadriglie dopo lunghi servizi e numerosi conflitti a fuoco.
Furono quelli gli anni in cui i Carabinieri recitavano da protagonisti nelle pagine illustrate dei settimanali: non passava settimana che da qualche angolo d’Italia giungessero notizie dell’eliminazione delle più agguerrite bande criminali.

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