In mostra la storia dell'Arma dei Carabinieri


Ogni luogo del territorio italiano ha visto e vede tuttora la presenza viva dell’Arma dei Carabinieri, la cui opera si è fatta conoscere, apprezzare, stimare ovunque in Italia e all'estero. Nel corso dei quasi 200 anni della loro storia i Carabinieri hanno segnato il corso degli eventi al fianco dei cittadini, assistendoli, difendendoli, divenendo in questo modo parte integrante della nostra quotidianità.
Per celebrare l'operato dell'Arma e ricordare i momenti più significativi dalla sua istituzione ad oggi, l'Associazione Veicoli Storici Militari Emilia Romagna con patrocinii istituzionali di rilievo, ha progettato la mostra Nei secoli fedele allestita negli spazi della Sala Miceti di Imola (Bo) dall'1 novembre 2008 all'11 gennaio 2009.
Orario: dal giovedì alla domenica 10-12.30 e 15.30-18.30


Gli organizzatori della mostra Nei secoli fedele comunicano che al pubblico che parteciperà alla conferenza di sabato 10 gennaio, ore 17, dedicata a "I Carabinieri nell'ambito delle missioni di Pace" verrà fatto omaggio del pregevole catalogo della mostra e del calendario ad essa dedicato.

giovedì 8 gennaio 2009

Storia dei carabinieri: in Eritrea

La presenza Italiana in Africa si può far risalire al 15 novembre 1865, data in cui la società ligure di navigazione “Rubattino” stipulò con i locali sultani il primo contratto, ispirato dal Governo, per l’acquisto della baia di Assab, in Dancalia.
Nel 1882 il Governo italiano assunse il possesso diretto di quella località e, nel maggio 1883, inviò ad Assab un nucleo di 4 carabinieri, agli ordini del Maresciallo Cavedagni, per istituirvi una stazione a tutela del traffico commerciale.
Per mantenere la sicurezza pubblica nella colonia, il sottufficiale si avvalse pure di indigeni, arruolandoli e dando vita alla figura degli “zaptiè”, cioè dei coloniali in servizio nell’Arma.
Nel 1885, poi, un piccolo Corpo di spedizione italiano sbarcò in Eritrea, a Massaua; del contingente facevano parte 10 carabinieri, agli ordini del tenente Amari di S.Adriano, che in seguito furono portati a 73 e costituirono un reparto denominato “Sezione Carabinieri d’Africa”. Purtroppo l’avventura coloniale fu densa di episodi tragici, quali l’eccidio di Dogali (1887), che comportarono il rafforzamento del dispositivo di occupazione e, per quanto riguarda i Carabinieri, la trasformazione della Sezione in Compagnia Carabinieri d’Africa, stanziata a Massaua.
L’attività dei Carabinieri Reali era particolarmente intensa: si trattava di operare in un ambiente culturalmente molto diverso nel quale, oltre ai normali reati, si dovevano fare i conti con le endemiche razzie e con l’attività dei predoni. I Carabinieri ed i loro zaptiè vissero in prima linea tutta l’avventura coloniale, condividendo i successi ed anche i rovesci (come la battaglia di Adua del 1896, alla quale partecipò il Capitano Amenduni con 20 carabinieri e 42 zaptiè), contribuendo alla stabilizzazione dell’autorità nazionale sull’Eritrea ed all’acquisizione del Benadir (poi Somalia), dimostrando notevole capacità professionale ed agile efficienza, qualità che consentirono loro di svolgere le funzioni informative e di sicurezza a favore di tutto il dispositivo italiano.
Intanto, il 14 marzo 1894, la Bandiera Nazionale veniva concessa alla Legione Allievi di Roma; essa diventerà la Bandiera di Guerra dell’Arma dei Carabinieri.

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