
Al traguardo del primo centenario della fondazione, il 13 luglio 1914, l’Arma dei Carabinieri si presentò nel pieno della sua efficienza, irrobustita dall’esperienza di 100 anni di attività in ogni settore della vita pubblica.
L’opinione pubblica, attraverso la stampa, manifestò all’Arma tutta la sua riconoscenza ed ammirazione. E’ interessante rileggere alcuni passi di quello che scrisse sull’”Illustrazione Italiana”, ormai 100 anni or sono, Alfredo Comandini:
“ Compiono domani, 13 luglio, i cento anni dalla istituzione del popolarissimo “benemerito” Corpo dei Carabinieri Reali. In questi tempi potrà parere, forse, un anacronismo commemorare l’istituzione di un Corpo che ha per sua missione principale e suprema la vigilanza perché siano mantenuti e rispettati l’ordine e la legge, limiti inevitabili di ogni libertà. Ma, grazie a Dio, nonostante le acquiescenze e gli scetticismi degli uni, i sovraeccitamenti e le calcolate aberrazioni degli altri, la gente che ama la libertà nell’ordine è ancora la maggioranza, non che in Italia, in tutto il mondo civile. Se in realtà è molto affievolito nelle coscienze il rispetto per quel carabiniere morale che si chiama da secoli e secoli Iddio, è tanto più vero che occorre ogni giorno viemeglio la presenza di quell’altro Domineddio di carne ed ossa che si chiama il “carabiniere” il quale fa mirabilmente l’ufficio suo…… Il popolo italiano serba sinceramente rispetto e gratitudine per questi caratteristici soldati, che nei piccoli paesucoli lontani sono gli unici rappresentanti dell’ordine, della legge, gli unici garanti della libertà e del diritto, i soli argini al prorompere dei malanni ed ai tentativi colposi…… Girano, a due a due, serii, calmi, cadenzati…… Carabiniere solo – dicono le ragazze del popolo – novità! Due: fortuna, marito. E quando i due buoni neri ragazzi si avanzano sul peso dei loro passi misurati un poco dondolanti e qualche fanciulla del popolo cammina loro incontro, essi, quasi inconsciamente, le aprono il passo, e la fanciulla, le fanciulle passano in mezzo, sorridenti e contente, a questo augurio di fortuna!Vi è in questo simpatico pregiudizio come la sintesi psicologica della simpatia, che accompagna da cento anni i Carabinieri, in mezzo ai quali, passano ogni giorno, fidenti, le simboliche figure dell’ordine, della legge, della libertà”.
L’opinione pubblica, attraverso la stampa, manifestò all’Arma tutta la sua riconoscenza ed ammirazione. E’ interessante rileggere alcuni passi di quello che scrisse sull’”Illustrazione Italiana”, ormai 100 anni or sono, Alfredo Comandini:
“ Compiono domani, 13 luglio, i cento anni dalla istituzione del popolarissimo “benemerito” Corpo dei Carabinieri Reali. In questi tempi potrà parere, forse, un anacronismo commemorare l’istituzione di un Corpo che ha per sua missione principale e suprema la vigilanza perché siano mantenuti e rispettati l’ordine e la legge, limiti inevitabili di ogni libertà. Ma, grazie a Dio, nonostante le acquiescenze e gli scetticismi degli uni, i sovraeccitamenti e le calcolate aberrazioni degli altri, la gente che ama la libertà nell’ordine è ancora la maggioranza, non che in Italia, in tutto il mondo civile. Se in realtà è molto affievolito nelle coscienze il rispetto per quel carabiniere morale che si chiama da secoli e secoli Iddio, è tanto più vero che occorre ogni giorno viemeglio la presenza di quell’altro Domineddio di carne ed ossa che si chiama il “carabiniere” il quale fa mirabilmente l’ufficio suo…… Il popolo italiano serba sinceramente rispetto e gratitudine per questi caratteristici soldati, che nei piccoli paesucoli lontani sono gli unici rappresentanti dell’ordine, della legge, gli unici garanti della libertà e del diritto, i soli argini al prorompere dei malanni ed ai tentativi colposi…… Girano, a due a due, serii, calmi, cadenzati…… Carabiniere solo – dicono le ragazze del popolo – novità! Due: fortuna, marito. E quando i due buoni neri ragazzi si avanzano sul peso dei loro passi misurati un poco dondolanti e qualche fanciulla del popolo cammina loro incontro, essi, quasi inconsciamente, le aprono il passo, e la fanciulla, le fanciulle passano in mezzo, sorridenti e contente, a questo augurio di fortuna!Vi è in questo simpatico pregiudizio come la sintesi psicologica della simpatia, che accompagna da cento anni i Carabinieri, in mezzo ai quali, passano ogni giorno, fidenti, le simboliche figure dell’ordine, della legge, della libertà”.
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