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Il Reggimento ed il Gruppo Squadroni costituirono unità d’impiego, mentre le Sezioni ed i Plotoni vennero assegnati, per servizi di polizia militare, al Comando Supremo, all’Intendenza Generale, ai Comandi e alle Intendenze d’Armata ed infine ad ogni Comando di Divisione di Fanteria e Cavalleria. Presso quei reparti i Carabinieri agirono non solo nelle retrovie, ma anche nelle posizioni di prima linea, ai posti di medicazione, agli sbocchi dei camminamenti, nei punti di passaggio obbligato, lungo le strade e le direttrici di marcia delle truppe operanti.
I compiti loro assegnati erano: esecuzione dei bandi per i militari e per le popolazioni, recapito di ordini, servizi di sicurezza, polizia giudiziaria per i reati militari e comuni, vigilanza sanitaria, assistenza ai feriti, ordine interno dei centri abitati, sicurezza delle comunicazioni, prevenzione e repressione dello spionaggio.
I Carabinieri si confermarono all’altezza delle loro tradizioni, distinguendosi nelle battaglie dell’Isonzo, del Carso, del Piave, sul Sabotino, sul San Michele ed in particolare nei combattimenti sulle pendici del Podgora. Durante il conflitto caddero 1.400 Carabinieri; i feriti furono 5.000. A reparti e singoli militari furono conferiti: 1 Croce dell’Ordine Militare d’Italia, 4 Medaglie d’Oro, 304 d’Argento, 831 di Bronzo, 801 Croci di Guerra al Valor Militare, migliaia di encomi solenni.
Il 5 giugno 1920, per il complesso delle operazioni svolte nella I Guerra Mondiale, la Bandiera dell’Arma fu insignita della prima Medaglia d’Oro al Valor Militare:
“Rinnovellò le sue più fiere tradizioni con innumerevoli prove di tenace attaccamento al dovere e di fulgido eroismo, dando validissimo contributo alla vittoria delle armi d’Italia”.
Da allora, la data del decreto, 5 giugno, venne scelta per celebrare l’anniversario della fondazione dell’Arma.